Sinistra Italiana e Per Sesto replicano al Partito Democratico circa la richiesta di un Consiglio comunale aperto alla cittadinanza sul tema del referendum costituzionale del prossimo 4 dicembre.
“Pensavamo che il problema del Partito Democratico fosse soltanto la distanza con i cittadini e invece, con un velo di preoccupazione, dobbiamo constatare che la distanza ormai è dalla realtà. Con l’amministrazione che si è insediata dopo il disastro Biagiotti, in cui, è bene ricordare, Zambini ha avuto un ruolo di primo piano, e la gestione commissariale, Sesto, finalmente, sta riscoprendo la centralità della politica”.
Lo affermano il capogruppo di Sinistra Italiana in Consiglio comunale Jacopo Madau e quello di Per Sesto Andrea Guarducci.
“In poco più di tre mesi – proseguono – il lavoro della Giunta e della maggioranza è stato intenso e difficile. Abbiamo lanciato segnali ben precisi che, capiamo bene, possono imbarazzare chi ha raccontato, per mesi, che tutto era già deciso, salvo poi assistere, ad opera del suo stesso partito, a penosi dietrofront come quella sulla TAV di Firenze. Su inceneritore ed aeroporto abbiamo espresso posizioni chiare e forti che, comprensibilmente, il PD fa finta di non vedere. Sull’aeroporto non è saltato nessun tavolo, semplicemente Sesto è tornata a ricoprire il ruolo che le spetta dopo la subalternità e l’invisibilità dell’amministrazione Biagiotti. Quello che il PD non capisce è che la questione aeroporto non è un affare interno al partito né un regolamento di conti o un gentile omaggio da fare a qualche privato gradito. E’ una questione che riguarda il futuro di tutti e che stiamo affrontando con la schiena dritta, con responsabilità e rispetto delle istituzioni.
Sarebbe facile – dicono ancora – rispedire le critiche al mittente ricordando l’inconsistenza della precedente amministrazione che ha lasciato irrisolti tutti i nodi che ci apprestiamo ad affrontare. Il ripristino del 18, per noi, è una priorità e una questione seria, tanto seria da non aver mai pensato di trasformarla in una marchetta elettorale come invece hanno fatto il candidato Zambini e il sindaco metropolitano Nardella. A Regione e Città Metropolitana abbiamo chiesto e stiamo chiedendo di onorare gli impegni presi: se, però, Zambini ha informazioni diverse o una soluzione pronta non ha che da condividerla. Peccato che governare sia una cosa ben più seria dei giochini sulla testa dei nostri concittadini.
Questa amministrazione ha avviato una campagna di confronto e ascolto con i cittadini, con le categorie economiche e professionali, con le associazioni, coinvolgendole nelle scelte e ascoltandone le osservazioni e le richieste. Non ci sono ‘parole d’ordine’, ma soltanto scelte da prendere insieme alla città. Non intendiamo sottrarci alle critiche, perché le difficoltà non stanno mancando. Siamo però convinti di poterle superare con il contributo di tutti, a cominciare dal ruolo delle opposizioni. Sta al PD scegliere: essere forza capace di rappresentare i sestesi, di portare istanze utili e costruttive oppure ridursi a mero ceto politico, intento soprattutto a celebrare le magnifiche conquiste del Governo Renzi, strizzando l’occhio alla destra, e a lanciare critiche fini a se stesse, abbandonato dai suoi militanti e dai suoi elettori, come le ultime elezioni hanno dimostrato. Noi abbiamo a cuore Sesto e i Sestesi e solo per Sesto e i Sestesi siamo e saremo determinati ad andare avanti, con coerenza e capacità di dialogo”.