Era il 2004 quando i Comuni di Sesto Fiorentino e Calenzano approvarono il Piano Strutturale Intercomunale, lo strumento che definisce le scelte strategiche su ambiente, paesaggio, infrastrutture, organizzazione dei centri abitati e delle aree produttive.
A distanza di quattordici anni, le due amministrazioni hanno deciso di aggiornarlo. I rispettivi Consigli lo adotteranno durante la seduta di giovedì 11 ottobre per approvarlo nei primi mesi del 2019. Dal 24 ottobre decoreranno i sessanta giorni per presentare le osservazioni che saranno poi analizzate e ratificate.
Come mostrano le slide, una delle linee strategiche riguarda la riorganizzazione del settore industriale attraverso la rigenerazione di insediamenti esistenti o di aree produttive dismesse o sottoutilizzate con l’obiettivo di offrire nuove opportunità di lavoro. E’ il caso del Cementificio, di Eni e dell’Osmannoro. Le direttrici di rigenerazione sono via Pratese/Dante Alighieri.
Grande importanza, inoltre, riveste la qualificazione delle strutture di eccellenza nel campo della cultura, dello sport e del sociale. I riferimenti sono il centro storico di Sesto, il nuovo centro di Calenzano, il Museo di Doccia, il Polo sportivo Fogliaia e il Polo Universitario.
Il Piano contiene anche prospettive di crescita della popolazione: da 17mila a 21mila a Calenzano, da 49mila a 50mila a Sesto nell’arco di quindici anni. I nuovi alloggi saranno 470 per Calenzano e appena 200 per Sesto, pari ad un incremento di 50mila mq a destinazione residenziale.
Dal punto di vista del governo del territorio, il nuovo Piano Strutturale conferma la volontà di non prevedere nuovi volumi rispetto a quelli previsti fino ad oggi, andando, anzi, a ridurre per 165mila mq le nuove edificazioni produttive nell’area.
Capitolo mobilità. In programma, tra i vari punti, la specializzazione delle stazioni, l’estensione della tramvia all’Osmannoro, il completamento della Mezzana-Perfetti Ricasoli.
Per quanto riguarda, infine, l’ambiente, l’obiettivo del Piano è promuovere un modello di assetto e fruizione dei parchi della piana e del fondovalle di Travalle basato sull’integrazione tra funzioni produttive agricole, spazi per attività ricreative e di servizio e aree di protezione della natura. E la nuova pista dell’aeroporto da 2.400 metri? “Non è prevista nel nostro Piano e in quello della Regione“, spiega Damiano Sforzi, vicesindaco e assessore all’urbanistica di Sesto Fiorentino. “Il Piano – prosegue – prevede la fine dello sviluppo in prossimità del parco della Piana. La qualità dello sviluppo e la qualità della governance sono le caratteristiche portanti del Piano. Siamo orgogliosi del lavoro svolto, è un Piano trasparente, ci sono stati otto incontri pubblici e le commissioni consiliari. Si terranno due assemblee nelle prossime settimane: il 19 ottobre nella Sala Convegni in piazza Gramsci a Calenzano alle 21 e l’8 novembre alla biblioteca Ragionieri di Sesto sempre alle 21″.
“E’ stato un lavoro intelligente per la genesi perché la pianificazione territoriale si fa su scala più ampia di quella comunale. Sesto e Calenzano hanno tanti aspetti in comune – dice Alessio Biagioli, sindaco di Calenzano -. Lavorare insieme è il modo per instaurare legami. Abbiamo voluto essere nuovamente innovativi e questo non era scontato. Ci sono aggiornamenti su sostenibilità ambientale, risposta ai nuovi bisogni in termini di servizi urbanistici. Non sono mancate le collaborazioni con gli altri. E’ vero che siamo partiti con due Comuni soltanto, ma abbiamo portato avanti un lavoro di condivisione del Piano Strutturale con chi stava redigendo il proprio. Questo lavoro è stato fatto a latere nel rapporto avuto con gli altri Comuni, a cominciare da Campi Bisenzio”.
“Come ha detto Alessio, è stato importante essere riusciti a lavorare insieme. Il lavoro è stato molto approfondito e per questo ringrazio i tecnici dei due Comuni. Sono state attivate anche consulenze esterne, basta pensare agli approfondimenti sui trasporti fatti dal Politecnico di Milano – le parole di Lorenzo Falchi -. Per Sesto il piano si inserisce in continuità con le scelte migliori di pianificazione prese negli ultimi anni nei due Comuni. Il nostro Piano Strutturale e quello di Calenzano contenevano già lo slogan dei volumi zero e l’idea che non si dovesse consumare altro suolo. Questo non vuol dire che non ci sarà sviluppo. C’è grande attenzione all’ambiente, così come alla rigenerazione degli spazi. In Consiglio comunale mi aspetto un voto più ampio rispetto a quello della sola maggioranza. Secondo me nel Piano sono contenute previsioni che tengono conto delle migliori scelte sulla pianificazione del territorio che ereditiamo anche dal passato. Ci sono innovazioni, ma alcuni capisaldi, come ad esempio il parco della Piana, restano“.
STEFANO NICCOLI