I tempi di realizzazione della nuova Mercafir – scrive La Nazione – tornano a preoccupare i grossisti. Tornano i nuvoloni neri sul futuro dei mercati generali dopo il sospiro di sollievo arrivato con la rinuncia di Palazzo Vecchio a trasferire la sede all’Osmannoro e l’annuncio che invece la nuova casa avrebbe trovato fondamenta a Castello, 500 metri più in là in linea d’aria rispetto alla storica location di Novoli.
Non è tanto il ricorso al Tar di Unipol, proprietaria dei terreni di Castello, che ha impugnato la delibera di Palazzo Vecchio con cui si dà il via alla revisione del piano urbanistico esecutivo (Pue) per l’intera area di 168 ettari, a suscitare i cattivi pensieri degli operatori. O, almeno, non è solo quello. Ma l’attesa ormai senza data di scadenza dell’arrivo della valutazione d’impatto ambientale, la famosa Via ferma al ministero dell’Ambiente, che dopo dovrebbe far tappa anche ai ministeri delle Infrastrutture e allo Sviluppo economico.
Perché? Lo spiega il vicepresidente Mercafir, Carlo Dianzani. Al momento in cui la Via sarà licenziata, partirà la conferenza dei servizi. Giacché il Tar ha annullato il piano di indirizzo territoriale, si dovrà compiere di nuovo l’iter.
“Tutto questo allunga molto i tempi – spiega Dianzani – La partita dell’aeroporto tiene sospeso l’intero sviluppo della città a nord ovest. Perché senza l’avvio della procedura di ampliamento e sviluppo dello scalo di Peretola non può partire il riassetto dei terreni Unipol”.
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