Inaugurata la mostra di Alessio Serpetti a La Soffitta

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Alessio Serpetti

E’ stata inaugurata domenica 17 novembre a Sesto Fiorentino, presso La Soffitta Spazio delle Arti del Circolo Arci-Unione Operaia di Colonnata, la mostra “Alessio Serpetti e i maestri del Simbolismo. Il Sogno e le sue Radici“.

La rassegna è dedicata a un artista romano, classe 1975, che da un ventennio porta avanti un accurato progetto creativo ispirato alle opere dei maestri del Simbolismo a cavallo tra XIX e XX secolo. Serpetti ha studiato tecniche grafiche e pittoriche a Roma, sotto la guida del maestro Carlo Marcantonio, prima all’Accademia Prenestina del Cimento e poi alla Scuola d’Arte “Casa Romana” realizzando, negli anni novanta, una serie di ritratti allegorici incentrati sulla figura femminile. Si è poi completato frequentando l’Istituto d’Arte di Anagni e l’Accademia di Belle Arti di Roma.

Alla cerimonia di apertura hanno presenziato, accanto all’artista, l’assessore ai lavori pubblici del Comune di Sesto Fiorentino, Massimiliano Kalmeta, il responsabile del Gruppo La Soffitta Spazio delle Arti e presidente del Circolo Arci-Unione Operaia di Colonnata, Francesco Mariani, la storica dell’arte e curatrice della mostra, Giulia Ballerini, e il collezionista fiorentino Emanuele Bardazzi che ha messo a disposizione le opere dei maestri del Simbolismo che, nell’occasione, sono state accostate a quelle di Serpetti.

La Soffitta Spazio delle Arti ospita con grande piacere questa mostra – ha esordito Francesco Mariani -. Alessio Serpetti è un autore giovane e di grande talento che con la sua proposta creativa si inserisce nel percorso di grande attenzione che noi stiamo dedicando da qualche anno al mondo del Simbolismo, sempre grazie alla collaborazione dell’amico collezionista Emanuele Bardazzi. Nel 2014, infatti, abbiamo proposto Incubi nordici e miti mediterranei. Max Klinger e l’incisione simbolista mitteleuropea e nel 2017 La Vergine e la femme fatale. L’eterno femminino nell’immaginario grafico del Simbolismo e dell’Art Nouveau. Con questo evento si completa il cammino legato a quel movimento che viene rivisitato in chiave moderna”.

Venire alla Soffitta è sempre un piacere – ha aggiunto l’assessore Massimiliano Kalmeta – perché vengono proposte sempre grandi mostre, che siano prestigiose retrospettive o personali di artisti emergenti come quella di Serpetti. Questo è un luogo speciale dove si arricchisce la comunità con la cultura da ben 55 anni e mi auguro di vedere ancora tante di queste belle iniziative”.

L’idea della mostra – ha raccontato Giulia Ballerini – è nata ad Alessio Serpetti quando ha visto i cataloghi delle due precedenti grandi rassegne dedicate ai simbolisti. Ha subito capito che il suo percorso creativo, che va avanti da un ventennio, era intimamente legato a queste opere, che ne rappresentano, come dice il titolo, Il sogno e le radici. Vedendo le sue realizzazioni sembra quasi che Alessio abbia sbagliato secolo per quanto si è saputo immedesimare nel tratto simbolista. Così abbiamo pensato a una mostra dove si creasse un dialogo tra le sue opere di oggi e quelle dei grandi di ieri e, grazie alla collaborazione di Emanuele Bardazzi, l’abbiamo allestita. Ed è l’occasione anche per rivedere a Sesto alcuni dei più bei pezzi portati in occasione delle rassegne del 2014 e 2017 come L’isola dei morti di Klinger o La notte di Valpurga di Welti”.

“Per me è stato un piacere mettere nuovamente a disposizione de La Soffitta alcune opere – ha chiosato Emanuele Bardazzi – e collocarle accanto alle creazioni di Alessio Serpetti che, come me, è ugualmente incantato dal periodo a cavallo tra XIX e XX secolo. Io sono collezionista sin da giovanissimo. Entrai in una libreria antiquaria e ci fu un innamoramento a prima vista con le stampe simboliste. Ho continuato negli anni a coltivare questa passione fino a raccogliere un nucleo importante di opere che ci hanno consentito di allestire in questi ultimi anni due mostre davvero magiche e che hanno avuto un successo inaspettato. Penso che anche questa personale possa colpire la fantasia del pubblico”.

Poter esporre i miei lavori qui a La Soffitta accanto a quelli dei grandi maestri è una vera gioia – conclude Alessio Serpetti -. Ringrazio Emanuele per aver messo a disposizione le sue opere, Giulia per aver curato mostra e catalogo e Francesco per l’ospitalità. Nel mio percorso ho posto la massima attenzione alla ricerca dei particolari nelle immagini femminili e ho scelto di usare la monocromia per proiettare le mie opere in una dimensione sospesa, spiritualmente distaccata dalla realtà, fatta invece di immagini colorate. Mi auguro di riuscire a stimolare l’interesse del pubblico”.

La mostra Alessio Serpetti e i maestri del Simbolismo. Il Sogno e le sue Radici sarà aperta sino al prossimo 5 dicembre, ad ingresso libero, con i seguenti orari: domenica 10,30-12,30 e 16-19, sabato e feriali 16-19, lunedì chiuso.

La Soffitta Spazio delle Arti

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