Campi: i lavoratori della Gkn hanno proclamato lo stato di agitazione

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I lavoratori della Gkn di Campi Bisenzio hanno proclamato lo stato di agitazione e chiesto un incontro urgente al Presidente della regione Enrico Rossi. Dopo che l’incontro con l’azienda del 14 gennaio scorso si è concluso con un nulla di fatto, come Fiom Cgil insieme alla RSU Fiom chiediamo chiarezza per il futuro degli oltre 450 lavoratori dello stabilimento, 20 dei quali con il contestato contratto di staff leasing.

Da oltre un anno è in corso una vertenza che ha visto susseguirsi incontri sia in azienda che in Regione dai quali non è mai emerso il reale piano industriale che la multinazionale, di proprietà del Fondo di Investimento Melrose, intende mettere in atto per lo stabilimento di Capalle.

L’azienda dove si producono semiassi per diverse case automobilistiche tra cui Fca, nello scorso ottobre aveva prospettato la presenza di numerosi esuberi, quantificati alla fine in 53 lavoratori, dovuti al negativo andamento del mercato dell’auto e all’automazione di alcune celle.

Come Fiom, congiuntamente alla Rsu, avevamo chiesto garanzie per lo stabilimento, all’interno di un piano dettagliato che prevedesse la gestione di questa fase attraverso l’utilizzo di ammortizzatori sociali e prevedendo al contempo uscite volontarie dall’azienda, compreso un piano di prepensionamenti. Tutto ciò, garantendo anche la reinternalizzazione di volumi produttivi, alcuni dei quali delocalizzati in altri stabilimenti del gruppo.

Nell’ultimo anno però sono cambiati ben quattro direttori rendendo di fatto impossibile ogni confronto sindacale. L’incontro del 14 gennaio, che doveva servire a chiudere il cerchio sul percorso fatto sin qui, non ha dato alcun esito perché il direttore di stabilimento, nominato a luglio, aveva formalizzato le proprie dimissioni il giorno precedente.

“È inaccettabile il comportamento di un’azienda così importante per il nostro territorio. Questa è una vertenza che riguarda non solo i lavoratori ma impatta sul tessuto economico e sociale di Campi Bisenzio e dell’intera Città metropolitana di Firenze” dichiara Andrea Brunetti della Fiom Cgil di Firenze.

“Con la nomina del quarto direttore in un anno, il management rischia di perdere di credibilità in maniera irreversibile verso i lavoratori, le istituzioni e anche verso il cliente” dichiara la Rsu che prosegue: noi a questo gioco cinico e al massacro, fatto sulla pelle di 450 famiglie, non ci stiamo. Per questo dopo aver votato in assemblea con tutti i lavoratori l’apertura dello stato di agitazione, siamo pronti alla mobilitazione”.

Cgil Toscana e Firenze

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