Aeroporto, Ripartenza: “Forti contrasti nel Pd Calenzano”

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Aeroporto di Firenze Peretola

Poche settimane fa il Consiglio di Stato ha respinto di Toscana Aeroporti contro la sentenza del Tar della Toscana sul masterplan dello scalo di Firenze. La Ripartenza Calenzano si scaglia contro il Pd toscano e il Pd calenzanese:

In vista delle prossime elezioni regionali ci pare necessaria una riflessione sulle dichiarazioni di esponenti di primo piano del PD toscano di voler riproporre un nuovo progetto per il potenziamento dell’aeroporto di Peretola. Ci preme che il PD toscano non sia frenato dalla riproposizione di un tema legato a un’altra stagione politica, sbandierato da esponenti in gran parte approdati nel frattempo ad altri lidi.

Il PD dei Comuni della Piana da anni sostiene che non è opportuno potenziare, costruendo una nuova pista di 2.400 metri, uno scalo con tante criticità, con un sedime di soli 120 ettari, che confina con l’autostrada A11, con il canale di cinta orientale, con importanti insediamenti edilizi; ciò comporterebbe enormi costi e contrasterebbe con il progetto del Parco agricolo della Piana, di cui la stessa Regione ha ribadito la centralità.

Su scala regionale esistono opere senz’altro più importanti a cui destinare risorse, a partire dal potenziamento della rete stradale e ferroviaria, utilizzata ogni giorno dai cittadini toscani.

La magistratura ha sconfessato il progetto della nuova pista.

Nel 2016 c’era stata la sentenza del TAR che aveva annullato la variante al PIT regionale su parco agricolo della Piana e la nuova pista aeroportuale.

Passati tre anni, a maggio 2019 il TAR ha annullato anche la valutazione d’impatto ambientale, in base alla constatazione, del resto ovvia, che se per rendere il progetto ambientalmente compatibile bisogna ottemperare a ben 142 prescrizioni, come indicato nella VIA, la conseguenza è che il progetto non è compatibile.

Regione Toscana e Comune di Firenze hanno appoggiato Toscana Aeroporti nel ricorso al Consiglio di Stato contro la sentenza del TAR, ma pochi giorni fa il Consiglio di Stato ha confermato la sentenza.

Noi crediamo che si debba tener conto di tutto questo, interrompendo un ‘accanimento terapeutico’ sul progetto, che negli ultimi anni ha visto parte del PD toscano farsi promotore di ‘leggine”’ miranti ad ammorbidire le normative e, come se non bastasse, a denunciare le decisioni dei giudici quasi come un incidente, un intralcio alla politica, qualcosa che si deve trovare il modo di neutralizzare, rischiando così di farci cadere nella visione di coloro che nel Dopoguerra hanno favorito l’attacco all’ambiente e al territorio nel nostro Paese.

Anche a livello locale, se ci dev’essere una ripartenza del PD, bisogna avere una visione generosa del momento che si sta vivendo: non vi può essere solo continuità con il passato o prestigiatori del presente, pronti ad arrampicarsi su tutti gli specchi pur di galleggiare.

Da questo punto di vista suggeriamo che anche a Calenzano, come nei Comuni vicini, il Segretario del PD colga l’occasione per rimettere in discussione il ruolo suo e della segreteria, in gran parte espressione proprio della vecchia stagione, e questo nello spirito della volontà di apertura manifestata dal segretario Zingaretti“.

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