Il governo, per mano del ministro della salute Roberto Speranza, ha varato nuovo misure sui comportamenti da tenere. L’ordinanza è valida dal 21 al 25 marzo, quando scadrà il precedente decreto del Presidente del Consiglio.
Intanto Lorenzo Falchi ed Emiliano Fossi, sindaci di Sesto Fiorentino e Campi Bisenzio, lanciano un appello nel quale chiedono ai titolari delle aziende non produttrici beni di prima necessità in questo momento drammatico di sospendere le loro attività.
“Credo che sia necessaria una decisione in merito alla chiusura dei luoghi di lavoro (fabbriche, uffici) che producono beni o servizi non strettamente necessari in questo momento di emergenza. Una misura dura, difficile ma sono convinto necessaria per ridurre davvero il numero delle persone costrette a spostarsi ogni giorno, riducendo quindi drasticamente le occasioni di contagio.
Visto che il Governo non ha finora preso una decisione di questo tipo, insieme al Sindaco di Campi Bisenzio, Emiliano Fossi, abbiamo promosso questo appello:
Lo sforzo che le nostre comunità stanno sostenendo in queste settimane è enorme. Come cittadini e come sindaci siamo chiamati a rispettare e far rispettare le misure di sicurezza indispensabili per contenere e prevenire la diffusione del Covid-19. È un impegno difficilissimo, perché incide profondamente sul nostro quotidiano, sulla nostra socialità, sui nostri affetti.
In questa momento storico senza precedenti, alla vigilia di giornate che, secondo gli esperti, saranno cruciali per fermare l’epidemia, sentiamo fortissima la necessità di chiedere uno sforzo ulteriore.
Ci rivolgiamo alle attività produttive e professionali presenti nei nostri territori, alle quali chiediamo di anteporre il diritto alla salute a qualsiasi altra valutazione, consapevoli del sacrificio e delle difficoltà enormi che questo comporterà nel breve periodo, ma convinti che la via d’uscita da questa crisi non ammetta scorciatoie.
Ci appelliamo ai titolari di tutte quelle attività che non producono beni di prima necessità, affinché la prossima settimana sospendano la propria attività riducendo le occasioni di contagio per i loro dipendenti. Chiediamo che tutte le aziende applichino le disposizioni già contenute nei decreti governativi, sospendendo le attività dei reparti non indispensabili alla produzione, incentivando ferie, congedi e lavoro agile. Chiediamo che siano applicati i protocolli di sicurezza e che i lavoratori siano dotati dei dispositivi anti contagio.
Viviamo un’ora gravissima della nostra storia, le cui conseguenze segneranno in maniera indelebile anche gli anni a venire. Grazie al lavoro, il nostro territorio ha sempre saputo riscattarsi nei momenti di difficoltà, sapendo rialzarsi e riprendere il proprio cammino su gambe ancora più forti. Se sapremo rispondere in maniera solidale, compatta, seria, riusciremo a trasformare il dolore di questi giorni in forza per ripartire”.