Conte: “Chiudiamo ogni attività produttiva non strettamente necessaria”

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Giuseppe Conte
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Il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha annunciato nuove misure, ancora più restrittive, in vigore fino al 3 aprile. Lo ha fatto al termine di un’altra giornata tragica in fatto di numeri: 793 morti nelle ultime 24 ore, 4.825 decessi in totale, 53.578 casi positivi al Coronavirus.

La diretta Facebook, inizialmente prevista per le 22.45, comincia con più di mezz’ora di ritardo. Il premier parla agli italiani per una decina di minuti:

Abbiamo deciso di fare un altro passo. La decisone assunta dal governo è di chiudere, nell’intero territorio nazionale, ogni attività produttiva che non sia strettamente necessaria, cruciale, indispensabile a garantirci beni, servizi essenziali.

Abbiamo lavorato tutto il pomeriggio con i sindacati e le associazioni di categoria per stilare una lista dettagliata in cui sono indicate le filiere produttive delle attività e dei servizi di pubblica utilità più necessari al funzionamento dello Stato in questa situazione di emergenza. 

In diretta da Palazzo Chigi

Publiée par Giuseppe Conte sur Samedi 21 mars 2020

Continueranno a restare aperti tutti i supermercati, tutti i negozi di generi alimentari e di prima necessità. Non abbiamo previsto nessuna restrizione sui giorni di apertura dei supermercati. Invito tutti a mantenere la calma, non c’è ragione di creare code che non si giustificano affatto in questo momento. Continueranno a restare aperte anche farmacie e parafarmacie. Saranno garantiti i servizi bancari, postali, assicurativi e finanziari. Assicureremo tutti i servizi pubblici essenziali, ad esempio i trasporti, e le attività connesse, accessorie e funzionali a quelle consentite.

Al di fuori delle attività ritenute essenziali consentiremo solo lo svolgimento di lavoro in modalità smart working e solo le attività produttive ritenute rilevanti per la produzione nazionale. 

Sono misure severe, ne sono consapevole: ma non abbiamo alternative. In questo momento dobbiamo resistere perché solo così riusciamo a tutelare noi stessi.

Il motore produttivo del Paese viene rallentato, ma non fermato. Lo Stato c’è, il governo interverrà con misure straordinarie che ci consentiranno di rialzare la testa“.

STEFANO NICCOLI

 

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