Dalla paglia alla pelletteria, la città di Campi Bisenzio nel secolo scorso ha svolto un ruolo di primo piano nel settore manifatturiero, garantendo l’occupazione a migliaia di persone ed esportando in tutto il mondo.
A Campi c’era occupazione per le maestranze locali ma i lavoranti e le lavoranti arrivavano nelle fabbriche anche dai Comuni limitrofi. Il lavoro delle “trecciaiole” in realtà era già iniziato nella seconda metà nell’800, in forma soprattutto domestica, e si era tramandato di generazione in generazione per poi trasformarsi con l’industrializzazione.
A Signa c’è un museo che racconta questa storia, quello “Della paglia e dell’intreccio” in via degli Alberti. A Campi Bisenzio esiste ancora un patrimonio fatto di oggetti, di ricordi, di immobili chiusi o trasformati (e che racchiudono a loro volta storie) e di personaggi che potrebbero raccontare quelli che sono stati gli “anni d’oro” del settore. Da qui si sono gettate le basi per un mestiere diffuso in tutta la provincia di Firenze. Perché, a distanza di anni dalla chiusura delle fabbriche, non provare a mostrare con oggetti e strumenti come si lavorava la paglia, la pelletteria o la finta pelle?
A settembre ci sarà “La Meglio Genia” e l’associazione Fare Centro Insieme vorrebbe allestire una mostra dedicata alle produzioni del secolo scorso e magari inserendo qualche strumento di lavoro che gli eredi delle aziende hanno conservato. Cappelli, bauli, valigie, borse, cinture, portafogli e portachiavi sono gli articoli che hanno portato la manifattura di Campi nel mondo. In base a quanto pubblicato su alcuni libri di storia locale nel corso degli anni ecco un elenco delle aziende, alcune ancora attive, altre cessate i cui titolari o eredi potrebbero avere questi materiali da mettere a disposizione per la mostra: Fabbrica Cappelli Marzi (Campi Bisenzio); Fabbrica Alessandra Bacci (Signa); Cappellificio Tesi (San Piero a Ponti); Cappellificio Rugi (San Piero a Ponti); Fabbrica Gastone Falcini (via San Giusto); Lavorazione paglia Ballerini Alberto e Alessandro (via della Crescia); Cappellificio Franceschini (piazza del Popolo, San Piero a Ponti).
Su San Donnino operavano queste fabbriche di borse: La Rossa; Bibino; Laura; Tempesti; Angelo Pancani; Paolo Pancani; Cioppi Giulietta; Landini; Capaccioli e Giannoni.
Chiaramente non si tratta di un elenco completo delle aziende locali e se qualcuno non presente ha operato nel settore e vuole partecipare sarà il benvenuto e arricchirà l’esposizione.
La mostra sarà sorvegliata e allestita in sicurezza in un giorno di sabato, ancora da definire. Per contatti: Patrizia Lombardi (Fare Centro Insieme) 347.7206182 e Maria Serena Quercioli 338.5024822 (giornalista, curatrice della mostra).
L’esposizione sarà l’occasione anche per raccontare ai visitatori, attraverso foto e testimonianze, la storia di artigiani e aziende che si sono distinte in questo distretto manifatturiero, portando il nome di Campi Bisenzio nel mondo.
MARIA SERENA QUERCIOLI – FARE CENTRO INSIEME