Sesto Fiorentino è diventato il centro di discussione politica dopo la mozione di sfiducia presentata contro il sindaco Sara Biagiotti da tredici consiglieri, di cui otto del Pd.
Su questa vicenda, Filippo Fossati, deputato dem, antirenziano, ha rilasciato un’intervista al Corriere Fiorentino. Queste le sue parole:
“Biagiotti non sta governando Sesto come dovrebbe, ma tutti insieme dobbiamo provare a fare marcia indietro perché così non si è parlato alla città e non si vede una proposta politica alternativa”.
Sesto si merita il commissariamento dopo appena un anno?
“Sesto non si merita un commissario, ma si merita un governo che funzioni”
Quindi la cura renziana non sta funzionando?
“E’ evidente. Oltre mezzo consiglio comunale non appoggia il sindaco. Biagiotti, che saprebbe amministrare, non fa votare le delibere perché non passano e tutto si è bloccato“.
I ribelli devono andare avanti con la sfiducia?
“Prima di presentare una mozione così grave bisognava discuterne nel partito e in città. E allo stesso tempo devo dire che lo stesso Pd sbaglia quando dice ‘se sfiduciate il sindaco, vi cacciamo’ perché così non si risolve il problema“.
Lancia un appello ai ribelli?
“Nei dieci giorni che mancano al voto in Consiglio, dobbiamo riaprire una discussione sui problemi di Sesto. Vanno chiarite le priorità sul governo della città e serve un accordo su inceneritore, aeroporto e parco. Serve un nuovo patto che consenta di ritirare la sfiducia”.
E’ una crisi che riguarda solo Sesto o può essere il simbolo dell’inizio di una riscossa della sinistra contro Renzi?
“Macché. Questa vicenda ha un carattere locale fortissimo. La prima grande rottura fra tutto il Pd locale e gli altri livelli del partito è colpa di uno di ‘sinistra’ come Enrico Rossi. Lo stesso che in campagna elettorale promise massime tutele per il territorio e che l’aeroporto si sarebbe potenziato, ma non spostato. Enrico fu poi eletto nel 2010, ma poco dopo strinse il patto con Renzi per fare la nuova pista. E’ questa la chiave di tutto: da quel momento tanti sestesi sono stati sfiduciati e si sentono presi in giro“.
Che errori ha commesso Biagiotti?
“Direi la narrazione: pur abitandoci, ha raccontato una Sesto Vetero comunista, da rivoltare come un calzino, ma Sesto in realtà è molto innovativa. Voleva chiudere col vecchio, ma ha chiuso con tutti“.
E i ribelli che colpe hanno?
“Avevano motivi per contestare il sindaco, per chiedere al Pd fiorentino e toscano di occuparsi dello scontro, ma hanno sbagliato. Tornare a votare? Magari contro Sara? Senza un accordo si rischia di tornare sempre al punto di partenza“.
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