Saletta 5 Maggio di piazza Vittorio Veneto tutta esaurita per il Consiglio Comunale convocato per decidere sulla mozione di sfiducia contro il sindaco di Sesto Fiorentino Sara Biagiotti.
Il primo a prendere la parola è stato Giulio Mariani. L’ex capogruppo del Pd, leggendo la mozione di sfiducia, ha sottolineato la mancanza di un’idea chiara e coerente del primo cittadino su alcuni temi, tra cui il termovalorizzatore e l’aeroporto. Mariani, inoltre, ha accusato la giunta Biagiotti di non aver prodotto atti significativi per la città, bloccandola di fatto. “E’ stato difficile intervenire su alcuni temi in questo anno di governo – ha detto poi Mariani -. Vorrei chiedere scusa il che non capita spesso in politica. I toni sono stati esasperati in queste settimane. Ringrazio il gruppo del Pd col quale mi sono confrontato, anche se a volte abbiamo avuto idee diverse. Nutro, però, grande stima e fiducia nei confronti di questo gruppo. Non è giusto puntare il dito contro nessuno, ognuno si deve prendere le proprie responsabilità“.
“Questo atto per noi ha motivazioni solo politiche, non personali – ha dichiarato Maurizio Quercioli di Sesto Bene Comune -. Questa giunta si è dimostrata inadeguata fino dal momento del suo insediamento. Ha fatto scelte sbagliate sui vari temi del territorio. Denunciamo un forte di deficit di democrazia. Il sindaco ha votato sì e no a seconda del momento, non ha mai avuto idee chiare. Ha accettato scelte fatte altrove. Non c’è stata nessuna idea per il futuro di Sesto. Sesto deve essere all’altezza della sua tradizione. Firenze guarda alla Piana come luogo da riempire e non da guardare. Sembra di essere tornati agli anni ottanta, quando c’era il pentapartito. Questo Pd, insieme alla giunta, ha fallito, non ha capito le specificità di Sesto. Il passaggio al commissario sarebbe complesso, soprattutto sul piano economico, ne siamo consapevoli. E’ sinonimo di fallimento. Il Commissario deve capire le criticità del bilancio”.
E’ stato poi il turno di Mauro Ceccherini del Gruppo Misto: “Sesto non si merita il commissariamento. Abbiamo sentito questa frase come un mantra. Non sono d’accordo. Il commissariamento è conseguenza delle scelte che la comunità ha fatto. C’è stata una politica del muro contro muro. Sesto non è il Pd. Dobbiamo togliere la politica a questi gruppi. Si parla di divario digitale. Molto più grave è il divario democratico e partecipativo. Non mi è piaciuta la gogna mediatica della serata di ieri. Ho firmato la mozione per motivi politici. Penso di aver fatto bene, vedendo quello che è successo in questi giorni“.
“Apprezzo le scuse di Mariani, ma poi ci deve essere un atto di autoscioglimento. Si deve fare un passo indietro e questo è il problema del Pd di Sesto. Il commissario prefettizio non è neutro. Sesto non dà un’immagine forte di se con il commissario. La politica sta perdendo, ha abdicato. Ci sono stati degli scontri all’interno del Pd, iniziati durante la campagna elettorale di un anno fa. Già in campagna il programma del sindaco differiva da quello della segreteria, ma il Pd non ha mai detto niente. I problemi all’interno del Pd non sono iniziati con l’aeroporto o l’inceneritore, ma con le mancate primarie di una anno fa. Non parteciperò alla votazione perché non vogliamo avere contatti con la cattiva politica”, sono state le parole di Fabrizio Muscas del Movimento Sesto 2014.
“Sfiduciare dopo un anno la giunta fa pensare che dietro a questa mozione ci sia un disegno premeditato dal 3 luglio 2014, giorno del primo consiglio comunale dell’amministrazione Biagiotti – ha detto Riccardo Baroni di Sesto Siamo Noi -. La mozione di sfiducia è un atto di irresponsabilità politica nei confronti di tutti gli abitanti di Sesto Fiorentino. Non c’è da puntare il dito su quest’amministrazione. Quest’azione mina la democrazia del nostro Comune”.
“Oggi certifichiamo il fallimento del Pd – ha dichiarato Giovanni Policastro del M5S -. Si deve tornare a nuove elezioni con programmi diversi da quelli del Pd. In questo anno, il sindaco ha giocato a nascondino, non ha mai avuto idee coerenti sulle varie opere della Piana come aeroporto e inceneritore. Un sindaco deve rispondere al bene dei cittadini. non si può pensare a loro solo quando ci sono le elezioni o c’è da spiegare i motivi della mozione di sfiducia. Gli incontri con i cittadini devono essere frequenti. Per noi Biagiotti rappresenta il principale avversario politico”.
Dopo il leader pentastellato, ha parlato Beatrice Corsi di Sesto Bene Comune: “La politica si fa nelle piazze e nelle istituzioni. Per questo ci piacerebbe che il sindaco (assente in aula, ndr) sedesse in Consiglio. Il marchio di fabbrica di questa giunta è stata l’ambiguità. Biagiotti ha dato un’immagine fragile di donna. Non ha mai preso una posizione sui vari temi della piana come inceneritore e aeroporto“.
“Ci siamo sempre mossi con coerenza in questi 14 mesi di opposizione – ha detto Jacopo Madau, anche lui di Sesto Bene Comune -. Mi ha dato noia la mancanza di coerenza e serietà del sindaco che ha votato in maniera diversa sui vari temi“.
“Non mi sarei mai aspettata, un anno fa, di arrivare a questo punto – ha dichiarato Diana Kapo, capogruppo del Pd -. Abbiamo aspettato dei segnali, ma come risposta abbiamo avuto solo silenzio. Siamo qui per portare avanti un atto doloroso. Non accettiamo lezioni di politica e democrazia. Gli otto consiglieri che hanno votato la mozione di sfiducia si trovano qui per coerenza. Se si è convinti del proprio operato, non si fa dimettere l’assessore al bilancio (Luca Eller, ndr) il giorno prima del Consiglio Comunale. Oggi si pongono le basi del futuro di Sesto”.
“Oggi ci troviamo in queste condizioni per una giunta incapace di fare politica e sintesi – ha sottolineato Davide Loiero di Forza Italia -. Alla prima revisione del bilancio, ci si è accorti di un buco di 15 milioni. Sara Biagiotti ha avuto totale mancanza di progettualità. La sfiducia è dettata dalle beghe interne al Pd e dalla incapacità del partito di fare politica. Se Biagiotti non riesce a coordinare i suoi uomini, figuriamoci i molti Comuni che gestisce in quanto presidente Anci“.
“Oggi abbiamo sentito solo esaltazione e scuse – ha detto Andrea Guarducci del Pd, uno dei firmatari della sfiducia -. Ringrazio Giulio (Mariani, ndr) che ha chiesto scusa. Vorrei che anche qualcun altro chiedesse scusa. Oggi si certifica il mio fallimento personale. Quando ho sostituito Mariani, il sindaco mi ha detto che Sesto non gli interessava. Mi ha detto: ‘Torniamo alle elezioni, rivinco e vi porto via tutti’. Chiedevamo solo competenza da parte del sindaco, ma così non è stato. C’è stato solo arroganza e silenzio quando il capogruppo Mariani e il segretario cittadino Sanquerin si sono dimessi. Io ho fallito, ma vorrei che anche qualcun altro si prendesse le proprie responsabilità“.
L’ultimo a parlare è stato il sindaco Sara Biagiotti: “La vera politica è avere un rapporto sereno e coerente con gli altri. Io oggi non rispondo alle accuse, farlo oggi non sarebbe giusto nei confronti dei cittadini. Ci sarà il tempo per togliersi qualche sassolino dalla scarpa. Le restaurazioni non hanno mai portato progresso, ma solo spinto il popolo alla ribellione. Ognuno deve sentirsi partecipe della cosa pubblica. Lavoreremo per costruire un clima che ci porti alla felicità comune. Le offese gratuite le lasciamo a personaggi minori. Dopo i giorni dell’esaltazione, arriveranno quelli dell’oblio. Questa è una manovra vendicativa che come tutte le manovre di palazzo sarà di breve respiro. Sesto è diventata una città dell’accoglienza. Abbiamo fatto grandi passi avanti per il centro di Sesto. Abbiamo grandi progetti come la riapertura di Palazzo Pretorio, il recupero della Polisportiva e la costruzione del parcheggio dell’area merci in piazza Galvani, ma con il commissario questi progetti si bloccherebbero. Questa vicenda separerà qualcuno dal mio partito ma ho capito che non tutti potevamo convivere all’interno del Pd. Se andremo a votare a primavera, potrebbero accadere tante cose, ma il lavoro per il rinnovamento continuerà. Per la ricerca della felicità non si torna indietro”. Al termine del discorso di Sara Biagiotti, alcuni consiglieri, la giunta e i sostenitori del primo cittadino si sono lasciati andare ad un lungo applauso. Il presidente del Consiglio Comunale Gabriella Bruschi ha ordinato – inutilmente – alla polizia municipale di far sgombrare la saletta 5 Maggio.
Si è passati poi alle dichiarazioni di voto sulla mozione di sfiducia. In ordine hanno parlato Mauro Ceccherini (Gruppo Misto), Maurizio Quercioli (Sesto Bene Comune), Fabrizio Muscas (Movimento Sesto 2014), Beatrice Corsi (Sesto Bene Comune), Davide Loiero (Forza Italia), Giovanni Policastro (Movimento 5 Stelle), Diana Kapo (Pd), Riccardo Baronti (Sesto Siamo Noi), Claudia Pecchioli (Pd) e Laura Chirici (Pd).
Questo, infine, il risultato della votazione: 21 votanti, 5 contrari alla mozione di sfiducia, 16 a favore. La notizia era nell’aria, adesso è ufficiale: la giunta è sciolta e Sara Biagiotti non è più il sindaco di Sesto. Entra in scena il commissario prefettizio. Nuove elezioni nella primavera del 2016.
STEFANO NICCOLI