Oltre al segretario regionale del Pd Dario Parrini (LEGGI QUI), anche il segretario metropolitano Fabio Incatasciato ha giudicato la sfiducia a Sara Biagiotti. Questo il suo post su Facebook:
“Qualche ora di riflessione prima di dire un po’ di cose su Sesto. Son state giornate pesanti e difficili e non parlo solo degli ultimi giorni, ma degli ultimi mesi. Ieri pomeriggio alcuni consiglieri che erano del PD hanno scelto (son certo, senza rendersene conto fino in fondo) di rompere praticamente tutto: il governo di una città, un intero consiglio comunale (che rimarrà serrato per quasi un intero anno), il voto di migliaia e migliaia di elettori, la fiducia di molti iscritti, la credibilità di una storia. Hanno agito per conto proprio e son passati dal denunciare questioni importanti e significative –mancanza di dialogo il Sindaco, scelte amministrative non condivise, solitudine nell’affrontare alcuni temi – a compiere per scelta un atto che non c’entra nulla col PD, col senso delle istituzioni, con l’essere maggioranza di governo a sostegno di un Sindaco di una grande città. I temi amministrativi alla base della loro mozione non possono giustificare una sfiducia e le motivazioni denunciate nelle ultime assemblee si sarebbero potute risolvere con un po’ di pazienza.
Non è vero che non son stati ascoltati: ho passato a Sesto e con loro nell’ultimo anno molto più tempo che in qualsiasi altro luogo fiorentino, ma ad ogni proposta hanno poi deciso di far da se. Hanno scelto, come molte minoranze che pensano di esser maggioranza, di fare a meno del PD: il Segretario regionale, il sottoscritto, Lorenzo Becattini che si è molto speso negli ultimi giorni, hanno cercato loro di far capire che con Sara Biagiotti si poteva lavorare e che portavamo tutti la responsabilità di un governo e di un’amministrazione importante. E ancora, tutta una comunità politica fiorentina e metropolitana, fatta di territori, di amministratori, di Sindaci, di militanti, di iscritti, ha nelle ultime settimane condannato la strada che avevano intrapreso. Quella strada han scelto, essendo minoranza, di farla con altri: erano all’incirca la metà del gruppo Pd e allora son ricorsi a chiedere il sostegno di SEL, che a Sesto sta all’opposizione perché rispetto a noi la pensa in modo diverso su molti temi. Ma non bastava; sono andati a chiedere l’appoggio di un ex consigliere del movimento cinque stelle, formando così un aggregazione paradossale e improbabile. E non è finita, perché si sono avvalsi del doppio ruolo giocato dalla Presidente del Consiglio Comunale, che da una parte ha firmato la mozione di sfiducia, dall’altra ha accelerato i tempi della discussione nella convocazione del Consiglio, rendendo una via d’uscita molto più difficile. Non so quale prospettiva politica potessero cercare, se non quella di chiudere i battenti di una comunità politica come quella sestese. Prendiamo quindi atto che Diana, Giulio, Laura, Aurelio, Antonio, Maurizio, Andrea e Gabriella hanno pensato di far prevalere il proprio disagio alle regole di un partito, al senso di responsabilità, alla capacità di lavorare assieme e di rapportarsi ad una quadro più ampio di quanto non possa essere quello sestese. Facendo questo hanno compiuto un danno enorme e per tutte queste ragioni, al di là delle evidenti motivazioni disciplinari che faremo valere nelle giuste sedi, son loro stessi ad essersi messi fuori dal PD. Ora toccherà a molti di noi ricostruire, a partire da Sara, le ragioni per stare assieme a Sesto, per scrivere una nuova pagina di governo, per confermare la fiducia degli elettori che anche nelle scorse elezioni regionali ci hanno votato con buoni risultati. Lo faremo con Lorenzo, con Dario e con tutti quelli che a Sesto credono nella politica, nel dialogo, nei progetti, nel senso di responsabilità. Avanti, al lavoro…col Partito democratico in prima fila.
LINK – Incatasciato a TuttoSesto: “Alle prossime elezioni ci faremo trovare pronti