Chiusure anticipate, Unilavoro: “Questo è già un lockdown”

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Unilavoro
Foto ripresa da Facebook

Assurdo che per arginare la movida incontrollata delle piazze si debba chiudere alle 21 l’attività della gelateria di Novoli, della paninoteca dell’Isolotto o della pizzeria a taglio di Sesto Fiorentino, attività che al loro interno non hanno possibilità di fare servizio al tavolo ma magari hanno semplicemente le panche laterali ai banconi“.

Il segretario generale Unilavoro PMI Firenze Giovandomenico Guadagno suona l’allarme su un DPCM che rischia di essere una sorta di spada di Damocle per le piccole attività di periferia, quelle attività che con la movida incontrollata delle piazze del centro non hanno nulla a che vedere.

 

Questo è il paradosso del decreto che sta portando ad una sorta di lockdown per queste piccole attività, soprattutto quelle di periferia, molte delle quali a gestione familiare, in difficoltà già prima del Covid. Questo sarà un duro colpo per loro.

Covid o no, l’imprenditore è sempre controllato visto che se non lo fa l’Asl ci pensa l’ispettorato del lavoro, se non lo fa l’ispettorato del lavoro tocca ai vigili urbani. Sta purtroppo passando una sorta di messaggio di lockdown psicologico nei cittadini e negli esercenti; si ha paura di uscire di casa perchè si teme che anche i comportamenti in buona fede finiscano con l’essere interpretati come violazioni del DPCM. Penso alla barista che fuma una sigaretta sotto i portici o all’anziana che si abbassa la mascherina mentre beve un caffe. Situazioni del genere hanno inondato la nostra associazione di tantissime richieste di chiarimenti. Purtroppo molte attività stanno ricevendo l’annullamento delle prenotazioni perchè la gente ha paura e preferisce non andare da nessuna parte pur di non rischiare multe salatissime. Non abbiamo bisogno di un nuovo lockdown per non compromettere il Natale ma che qualcuno modifichi quest’ultimo DPCM“.

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