Sinistra per Calenzano si esprime sul Piano Operativo Comunale (POC), attualmente in fase d’elaborazione.
“In questi giorni l’Amministrazione comunale si sta consultando solo con alcuni soggetti fra coloro che ne avrebbero diritto (perché non tutti, ci chiediamo?) per la definizione della parte più consistente del Piano Operativo Comunale: quella che riguarda più direttamente le scelte urbanistiche da attuare nei prossimi anni nel nostro Comune.
Come Sinistra per Calenzano riteniamo che questa sia un’ottima occasione per compiere scelte strategiche, basandosi fortemente sull’analisi della situazione esistente, tenendo conto dei cambiamenti di priorità imposti dall’evolversi dei tempi, e con un respiro lungimirante.
A questo proposito, al fine di poter fare una analisi compiuta sul POC, consideriamo fondamentale conoscere quante siano rispettivamente le licenze edilizie per interventi residenziali, commerciali e produttivi, sia già rilasciate che in fase di ultimazione, concesse sul nostro territorio.
La conoscenza di questi dati e la loro analisi sono indispensabili per poter iniziare a definire le ipotesi del nuovo POC, rispondendo in primis a questa domanda fondamentale: quanta residenza ancora si vuole costruire a Calenzano, e a quale che scopo?
A nostro avviso ci pare che attualmente la proposta di nuove costruzioni nasca più per un’esigenza di decentramento abitativo della realtà fiorentina, che per reali esigenze della nostra popolazione. Rileviamo come non esista un’analisi che supporti la necessità di sviluppare i settori produttivi e commerciali nell’attuale situazione economica: recenti fallimenti purtroppo suggeriscono il contrario. Infine non risulta assolutamente che sia stato valutato tutto l’edificato esistente da rigenerare prima di ipotizzarne di nuovo.
Vogliamo inoltre sottolineare un’altra importante questione, dal nostro punto di vista, per poter ipotizzare e progettare il futuro: non esiste coerenza fra questo piano e le scelte strategiche in merito allo sviluppo della mobilità sostenibile ed al miglioramento della scarsa qualità dell’aria che respiriamo.
Ed infatti nel piano attualmente elaborato sono previste massicce costruzioni intorno agli assi già congestionati dal traffico, o in zone vicino alle autostrade ed agli insediamenti produttivi, aree che da tempo sono oggetto di attenzione per l’alto tasso di inquinamento.
Si vorrebbe poi costruire in nuove zona finora non coinvolte nell’urbanizzazione: eppure, in campagna elettorale, le forze politiche che compongono l’attuale maggioranza si erano fortemente impegnate nei loro programmi elettorali per l’uso del suolo zero. Dove è finito tale impegno? E insieme ad esso, dov’è il rispetto per i cittadini che anche su queste basi hanno concesso loro il proprio voto?
Per questo più che ad una visione strategica come Associazione denunciamo il trovarsi di fronte al recepimento di spinte speculative private, che, se portate avanti, entreranno evidentemente in contrasto con l’obiettivo di rigenerazione dell’area di Dietro Poggio, relegandola ancora una volta ad una scelta di risulta difficilmente realizzabile.
A fronte di tutto questo l’Amministrazione continua a giocare sulle parole, chiamando “forestazione urbana” quello che è soltanto un mero verde da arredo urbano o verde di rispetto stradale, continuando pervicacemente a rinunciare all’opportunità di accedere a finanziamenti regionali o europei attraverso un’idonea progettualità, arrivando invece a chiedere, in un periodo grave come questo, il contributo dei cittadini per piantare alberi in aree di pubblica proprietà.
Con questo POC le priorità ambientali e la realizzazione di una città vivibile non vengono minimamente sviluppate e proposte, e ciò che era stato promesso in campagna elettorale viene semplicemente smentito.
Dopo la realizzazione di edifici che hanno vanificato la possibilità di costruire un nuovo centro urbano vivibile e aggregante – in primis la nuova sede dei vigili urbani e la nuova chiesa – si è costretti a cercarlo altrove, arrivando a ipotizzare un sottopasso stradale in via Pertini che, oltre ad apparire difficilmente realizzabile, si mostra decisamente fuori contesto e fuori misura per la nostra realtà.
Come Associazione ci domandiamo, posto che le scelte siano queste, incoerenti, prive di basi, di progettualità e di visione per il futuro, oltre che apparentemente mosse da pressioni speculative, quale spazio rimanga realmente per una discussione politica seria e motivata nel merito delle questioni, con l’obiettivo di rendere Calenzano una cittadina vivibile e ambientalmente sostenibile. Noi speriamo ci sia ancora una seria possibilità politica di confronto, e ancora ci rendiamo disponibili, augurandoci come al solito che tutto non si concluda di fronte all’evidente disinteresse di questa Amministrazione a dialogare davvero, ed alla sua volontà di imporre la propria incoerente visione”.