Women For The Future: studentessa del Liceo Artistico di Porta Romana e Sesto Fiorentino vince il secondo premio al concorso fotografico

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In occasione della celebrazione del centenario del diritto di voto alle donne negli Usa, l’Ufficio Public Affairs dell’Ambasciata degli Stati Uniti d’America in Italia ha promosso su scala nazionale il concorso fotografico “Women for the future“.

Giovedì 11 marzo 2021, in diretta Zoom e in streaming sulle pagine Facebook dell’Ambasciata americana e della Casa internazionale delle donne di Roma, sono stati proclamati i vincitori e, al secondo posto, si è classificata Nina Silvestri della classe 5B, del Liceo Artistico di Porta Romana e Sesto Fiorentino, indirizzo Grafica della sede di Sesto Fiorentino.

La proclamazione è stata preceduta dagli interventi di Beth Poisson, ministra consigliere per gli affari pubblici all’ambasciata degli Stati Uniti a Roma, della professoressa Marjorie Spruill esperta di storia delle donne, di Maria Stella Rasetti, direttrice della biblioteca San Giorgio di Pistoia.  La studentessa dopo aver analizzato le implicazioni storico-sociali, ha realizzato due foto il cui soggetto rappresenta una riflessione sulla condizione della donna nel passato, nel presente e con lo sguardo ben aperto sul futuro.

Ecco la relazione fatta dalla studentessa per la presentazione delle sue foto che hanno vinto il secondo premio:

Per entrambi gli scatti ho scelto di utilizzare la stessa location, ovvero l’entrata dell’Università di studi di Firenze facoltà di lettere e filosofia, in via del Castellaccio, che mostra uno splendido graffito che ritrae il pugno chiuso femminista. Il pugno chiuso, utilizzato dai partiti comunisti, è simbolo ricorrente nell’iconografia dell’Unione Sovietica, inoltre noto per essere stato utilizzato dai militanti del PCI, e in particolare durante le manifestazioni degli anni Sessanta. Il movimento per i diritti civili degli anni Sessanta, infatti, è un altro momento importante per la storia del simbolo, in Europa e fuori dall’Europa, viene adottato dal movimento femminista americano, e in seguito dai militanti per i diritti dei neri.

 Per il primo scatto, ho scelto come soggetto mia nonna, nonna Matilde nata nel 1932 in Sicilia, periodo in cui viene spesso ribadito il ruolo primario della donna come madre, subordinata all’uomo, tempi in cui ogni idea di parità tra i sessi era del tutto esclusa. Grazie alla famiglia, riesce a diplomarsi per poi insegnare alla scuola primaria di secondo grado, diventando quindi una donna indipendente, che ha scelto l’uomo che ha voluto sposare e non è stata obbligata da nessuno. Ho scelto quindi un’inquadratura molto semplice, un piano medio che mette però in evidenza lo sfondo oltre al soggetto. La scelta del bianco e nero leggermente invecchiato, vuole rimandare l’idea dell’epoca in cui mia nonna ha vissuto e combattuto contro l’idea di una donna non indipendente.

 Per il secondo scatto, non ho voluto staccarmi troppo dalle scelte fatte nel primo, utilizzando infatti un’inquadratura molto simile ma questa volta a colori, per evidenziare l’appartenenza a diverse epoche storiche. Ho scelto come soggetti Giulia e Margherita due ragazze, molto diverse tra loro, proprio per mostrare come la visione della donna sia cambiata all’interno della società, di come siamo più libere di vestirci come preferiamo, di scegliere una capigliatura a nostro piacimento, mostrare le sfumature di ognuna di noi, e la splendida diversità che ci contraddistingue l’una dall’altra.

 Allo stesso tempo però, il graffito sullo sfondo ricorda che ancora oggi dobbiamo continuare a combattere ogni giorno per i diritti che ci sono negati, per le disparità che viviamo, e per dimostrare che molti dei diritti per cui combattevano le donne come mia nonna una volta, sono purtroppo gli stessi di oggi.

Ufficio stampa Liceo Artistico Porta Romana e Sesto Fiorentino

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