Corruzione ai danni dello Stato: arresti domiciliari per 9 imprenditori

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Un’indagine della Guardia di Finanza di Massa Carrara sul rilascio delle autorizzazioni ai trasporti si è conclusa con l’arresto di 12 persone per i reati di corruzione, falso e truffa ai danni dello Stato. A tre dipendenti della Provincia di Massa Carrara, impiegati nell’ufficio trasposti, è stata applicata la misura cautelare in carcere; ai domiciliari, invece, sono finiti otto titolari di ditte di trasporti e il titolare di una ditta che si occupa di scorte ai trasporti. A eseguire l’ordinanza del gip del Tribunale sono stati i militari del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria delle Fiamme Gialle, che hanno condotto anche perquisizioni personali e presso uffici finalizzate alla ricerca di eventuale ulteriore materiale probatorio riguardante l’illecita attività oggetto di investigazione.

Su richiesta della Procura di Massa, il giudice ha applicato la misura della custodia cautelare in carcere nei confronti di tre dipendenti della Provincia di Massa Carrara (Francesco Ambrosio, Renato Viscuso, Enrico Micheoloni), operanti nel settore trasporti terrestri, e la misura degli arresti domiciliari nei confronti di un titolare di una ditta che si occupa di scorte (Saverio Mostratisi) e di 8 titolari di ditte di trasporti (Ubaldo Figliorelli, Mauro Fioletti, Alberto Bongiorni, Francesco Nacchini, Alessandro De Ranieri, Mario Andrei, Paride Rinaldi, Michele Nardi).

Nei confronti di un’altra persona, legale rappresentante di una ditta, la misura cautelare emessa è stata immediatamente revocata su richiesta della Procura, in quanto è stato accertato in sede di perquisizione che era stato un altro soggetto a interloquire con la Provincia con l’utenza emersa nel corso delle intercettazioni.

 

Tra gli arrestati, oltre ai pubblici ufficiali e ai rappresentanti di ditte di trasporti, figura anche Saverio Mostratidi, responsabile di una ditta di Calenzano che si occupava di fornire scorte in occasione di trasporti eccezionali e che, grazie al rapporto confidenziale e di intermediazione con i funzionari corrotti, “godeva di fatto del monopolio del servizio nella provincia di Massa Carrara”, sostengono gli investigatori.

Zto/Adnkronos

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