Inceneritore di Case Passerini, le reazioni di chi si oppone

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Case Passerini
TuttoSesto

Dure le reazioni della sinistra e dei comitati in seguito alla decisone della Conferenza dei Servizi di dare il via alla costruzione dell’inceneritore di case Passerini (LEGGI QUI).

Secondo Tommaso Fattori di SI Toscana a Sinistra “La partecipazione democratica è quel che fa più paura: non si è voluta sospendere temporaneamente la Conferenza dei servizi per avviare un processo partecipativo che potesse valutare, dati scientifici alla mano, le alternative tecnologiche all’incenerimento e la strategia rifiuti zero”

Secondo Tommaso Grassi, consigliere comunale di Firenze a Sinistra “Fa paura anche la semplice trasparenza, come dimostra la volontà di svolgere la Conferenza dei servizi a porte chiuse, senza permettere ai consiglieri regionali e ai consiglieri dei comuni della città metropolitana di poter assistere, figuriamoci ai cittadini, alle associazioni e ai comitati”. L’incenerimento non fa rima con trasparenza e neppure con modernità e con interesse collettivo ma questa è la strada che è stata scelta, contro la cittadinanza e contro l’interesse collettivo“.  “Case Passerini è un impianto nato vecchio, basato tecnologie antiquate, che per un terzo potrà bruciare rifiuti speciali e per un terzo rifiuti provenienti da altre zone, esterne all’Ato. L’impatto dell’inceneritore sull’ambiente e la salute sarà enorme, una vera bomba se consideriamo l’effetto cumulativo delle opere che si vogliono realizzare nella piana: l’aeroporto, l’ampliamento dell’autostrada, il nuovo Stadio e la crescente urbanizzazione nel quadrante Nord Ovest di Firenze“.

Infine, questa è la reazione dei comitati Mamme No Inceneritore, Coordinamento Comitati della piana, Assemblea della Piana, Medicina Democratica ” Davanti alla protesta di trecento cittadini, movimenti, comitati, associazioni e rappresentanze sindacali dei lavoratori della piana, delegazioni da altre realtà toscane, sotto il sole di agosto, la Città Metropolitana ha rilasciato l’ultima autorizzazione per realizzare l’inceneritore della piana fiorentina. Tre Consiglieri regionali dell’opposizione (Movimento 5 Stelle e Sì Toscana a Sinistra) hanno chiesto invano di assistere, in base alle loro prerogative, alla Conferenza dei Servizi. Si tratta di una decisione cruciale per la città metropolitana di Firenze, un’ipoteca che peserà per almeno trent’anni sulla salute nostra e dei nostri figli e sul nostro territorio. Stamattina era in gioco, insieme all’inceneritore, la credibilità delle Istituzioni; si è scelto, invece, di ignorare la mobilitazione e le proposte di migliaia di persone e di perseguire obiettivi in contrasto con l’interesse pubblico. Si chiude così, dopo ipocrite aperture, ogni possibilità di confronto. Stamane si è persa una grande opportunità politica, quella di avviare un processo decisionale partecipato che non serva a confermare una scelta precostituita , ma che valuti, come viene chiesto da anni, le concrete alternative all’incenerimento dei rifiuti. L’inceneritore, pericoloso per la salute e l’ambiente, non chiude il ciclo dei rifiuti, produce infatti un’alta percentuale di scorie e ceneri tossiche, la cui gestione, nella Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA) viene scandalosamente delegata alla società QtHermo senza alcuna prescrizione di controllo da parte Istituzionale. Nello slancio di assecondare QtHermo e i suoi dirigenti la Conferenza dei Servizi ha addirittura omesso di prescrivere la realizzazione del tanto decantato boschetto di mitigazione, contrabbandato da dieci anni come antidoto all’inquinamento prodotto dall’inceneritore. La Città Metropolitana, e il suo rappresentante Dario Nardella, hanno deciso di decidere, fingendo di ascoltare. Si è deciso, in modo irresponsabile, di entrare in conflitto con la cittadinanza e di mettere in crisi la coesione sociale dei territori per molti anni. Nei prossimi mesi faremo quello che l’amministrazione non ha mai fatto, continueremo a coinvolgere migliaia di cittadini, informandoli dello scempio ambientale e del danno economico a cui gli amministratori stanno condannando le nostre comunità, negandoci le opportunità offerte dalle alternative che sono ormai affermate in Italia e nel Mondo. Saremo migliaia e vi contrasteremo ad ogni passo. Da ora vi consideriamo responsabili di tutte le conseguenze delle vostra condotta. In questo quadro desolante rileviamo che il Comune di Sesto, sede del progetto, secondo la delibera del Consiglio Comunale, ha dato parere negativo e la conferenza gli impone di dare esecuzione agli adeguamenti urbanistici; quello di Campi, che nella scorsa Conferenza dei Servizi aveva espresso parere negativo chiedendone “la sospensione a tempo indeterminato” non ha ritenuto di presentarsi, consentendo così l’acquisizione di parere positivo all’Autorizzazione; che dia conto della sua assenza, e non faccia pensare che si tratti di un gioco delle parti. Diamo appuntamento agli abitanti e ai lavoratori della città metropolitana per le iniziative dei prossimi mesi” . 

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