‘Atipico’, il progetto di tre giovani calenzanesi

0
205
Calenzano-Biblioteca-Civica
Tuttosesto

Storie, vite e identità, che si sono tradotte in un documentario, “Atipico. Siamo davvero fatti in serie?”. Il video, a cura di Sara Gennai, Sofia Balleggi e Alice Mugnai in collaborazione con Porto delle Storie, sarà proiettato lunedì 12 settembre alle ore 18 nella sala polivalente della biblioteca CiviCa (via della Conoscenza, 11).

Il documentario è nato da un’idea delle tre studentesse calenzanesi che partecipano al progetto Parentesi, nato dai laboratori di Porto delle Storie, scuola di scrittura della Cooperativa Macramè.

Il progetto è stato possibile grazie alla collaborazione con CiviCA, i contributi di Regione Toscana e Comune di Calenzano e alla partecipazione di due videomaker fiorentini: Pietro Grossi e Alessio Nencioni. “Calenzano ha sostenuto fin dall’inizio il progetto ‘Atipico’ – commenta l’assessore alla Cultura e alle Politiche giovanili – non solo perché coinvolge tre giovani del territorio e che collaborano con la nostra biblioteca, ma perché affronta temi importanti, complessi, come l’amore e il genere. Si tratta di un’occasione formativa per loro e di crescita per tutti coloro che potranno seguire il loro viaggio tramite il documentario”.

“Lo sforzo che facciamo – spiega Michele Arena di Porto delle Storie – è quello di rendere protagonisti i ragazzi e la loro voce. In questo caso sentiamo di avere un debito di gratitudine enorme con Sara Gennai, Sofia Balleggi e Alice Mugnai che ci hanno scelti come partner di un sogno e di un progetto come questo: raccontare un’idea più giusta di intimità e amore. ‘Atipico’ infatti è un documentario che racconta un viaggio tra tre città italiane per parlare di sessualità, amore e genere e di tutto il mondo che ruota intorno al concetto di identità. Per farlo abbiamo intervistato esponenti della comunità LGBTQIA+ che si sono raccontati”.

“Atipico è un percorso – spiega Sara Gennaiche ha messo in connessione persone diverse e distanti e poi le ha allineate così che dessero vita a un dialogo libero e semplice. È un mezzo per creare consapevolezza, prima per conoscere e scoprire e poi per capire e comprendere atipicità differenti, che non sono sbagliate solo perché diverse dalle nostre”.

Prima di partire per questo viaggio – dichiara Sofia Balleggi – dicevo che con questo progetto avrei voluto ‘spiegare la bellezza che la diversità e l’amore portano in sé’ ad oggi, dopo quasi un anno e a documentario concluso mi sento di dire che in qualche modo ce l’abbiamo fatta. ‘Atipico’ ha preso la forma dell’amore, delle storie, delle vite, della bellezza e anche del dolore in ogni loro sfumatura. Atipico ha viaggiato, aiutato, ma soprattutto ha ascoltato tanto e adesso spero riesca a parlare agli altri tanto quanto ha fatto con me”.

“Per me Atipico – sono le parole di Alice Mugnaiè molto più di un semplice documentario: è il prodotto finale di quattro giorni di scambi di idee, incontri, nuove realtà, profumi, colori, luoghi, cibi e risate; ho imparato tanto dal viaggio che abbiamo fatto e dalle persone che abbiamo avuto la fortuna di poter intervistare e con cui poi, spesso, siamo stati a mangiare qualcosa ed è sicuramente un’esperienza che ricorderò per il resto della mia vita”.

NESSUN COMMENTO

LASCIA UN COMMENTO