“Tutto come avevamo previsto“, esordiscono così il capogruppo della Lega Calenzano Daniele Baratti ed il consigliere FDI Americo D’Elia dopo la pubblicazione della Delibera di Giunta riguardante l’acquisto del Castello.
“La vicenda dell’acquisto del Castello diventa sempre più imbarazzante e, come spiegato lo scorso anno durante la discussione di una interpellanza, l’atto di compravendita del castello sarebbe dovuto avvenire a giugno 2023 ma, con una deroga, poteva slittare fino addirittura a gennaio 2024.
Alla nostra domanda di conoscere i motivi di un possibile slittamento così lungo, il sindaco Prestini ci disse solamente che si trattava di una richiesta della proprietà.
Intanto dal gennaio scorso il Comune ha iniziato a pagare il mutuo acceso, a interessi zero, con il Credito sportivo ma, fino alla firma del contratto, dovrà pagare anche l’affitto.
Affitto che, in periodo di pandemia quando i canoni scendevano è invece salito a 106mila euro l’anno senza che il sindaco ne fosse a conoscenza.
Adesso è stata pubblicata una delibera che annuncia la richiesta di proroga pervenuta con le motivazioni della parte promittente alienante che intende differire la data della stipula a causa di definizioni catastali delle proprietà da cedere all’Amministrazione oltre ad impegni fiscali che renderebbero la vendita entro il 30/06/2023 particolarmente onerosa e quindi inopportuna per la stessa attività imprenditoriale della società venditrice.
Quindi abbiamo stipulato un accordo dove la società, tra i vari motivi, può fare slittare la vendita perché inopportuna in questo momento (“particolarmente onerosa”) e non si valuta quanto sia oneroso per i cittadini continuare a pagare l’affitto con un mutuo già acceso?
Con la proroga l’affitto viene ridotto solo del 20%.
Ma come si può fare un accordo del genere? La critica è stata mossa fin dall’inizio per le modalità con le quali siamo arrivati all’acquisizione del Castello. Nella prima perizia del 2019 il valore del castello era stato indicato in circa due milioni e 400mila euro mentre successivamente una nuova perizia richiesta dal Comune aveva fissato l’importo in tre milioni e 300mila euro, valori nettamente differenti. Non si capisce poi perché la prima perizia, non giurata, sia costata 7mila euro e la seconda, giurata, 3mila euro.
I consiglieri annunciano che presenteranno una interpellanza nel prossimo consiglio comunale al fine di chiarire alcuni aspetti di quest’ultima delibera ricordando che nei mesi scorsi sono già stati inviati documenti alla Corte dei Conti per richiedere un parere.
Per l’ennesima volta i cittadini dovranno pagare per scelte sbagliate di questa amministrazione“.