Sull’edizione odierna del Corriere Fiorentino troviamo un’intervista interessante a Karlheinz Hofer, presidente e ceo della manifattura Richard Ginori di Sesto Fiorentino. Queste le sue parole.
Presidente Hofer, a che punto è il piano per il futuro della Ginori?
“Il rilancio di una leggenda che ha 280 anni di storia è una sfida impegnativa e bellissima. Abbiamo valorizzato il saper fare artigiano patrimonio di Richard Ginori, con le nuove collezioni di decorato. In soli due anni abbiamo a catalogo 92 collezioni tavola e oggettistica, decorate a mano, 16 collezioni tavola interamente dipinte a mano dai maestri pittori della Manifattura. Ci siamo presentati al mondo con l’apertura dello storico negozio di Firenze, dello straordinario flagship store a Milano, e con nostri shop nei più importanti department store, come Harrods, a Londra. Non solo: in occasione di Table Top, a metà ottobre, la più importante fiera del settore in Usa, presenteremo a New York il nostro show room interamente rinnovato”.
È nuovo anche il sito.
“Il nostro sito internet www.richardginori1735.com, firmato del direttore creativo Alessandro Michele, è il modo di scoprire la Manifattura. Il rilancio si consolida anche nell’amplificare la nostra proposta con il progetto candele e le nuove collezioni di oggettistica “Catene” e “Labirinto”. Siamo orgogliosi di poter celebrare questo anniversario e di celebrare un marchio sinonimo di una straordinaria capacità manifatturiera e di Made in Italy”.
E i mercati italiano e internazionale come hanno risposto al nuovo corso?
“Stiamo iniziando a raccogliere i primi frutti. L’orizzonte è certamente di lungo periodo e ha come focus principale la valorizzazione del marchio Richard Ginori tra le eccellenze del Made in Italy nel mondo, la massimizzazione della capacità produttiva e la conquista di nuove quote di mercato attraverso investimenti in innovazione, ricerca, sviluppo e comunicazione. Richard Ginori è un marchio con forte potenziale per esprimersi in tutti i mercati. E stiamo anche operando un’accurata selezione dei distributori per accelerare il riposizionamento del marchio”.
Cosa contraddistingue oggi Gucci-Richard Ginori?
“È proprio l’artigianalità, che rappresenta il patrimonio culturale di Richard Ginori, la nostra caratteristica distintiva. Abbiamo intrapreso un percorso volto a reinventare e tradurre in un linguaggio nuovo la tradizione e il fascino di un marchio che ha vestito le tavole per quasi trecento anni. Un percorso che lega la tradizione all’innovazione e alla creatività: questo patrimonio è la forza di Richard Ginori”.
Sesto Fiorentino esprime ancora grandi professionalità o cercate altrove figure specializzate che non riuscite a trovare?
“Siamo consapevoli delle grandi professionalità presenti nel territorio fiorentino e crediamo fortemente nella salvaguardia di antichi mestieri e nell’importanza di tramandare le tecniche artigianali affinché la cultura del bello e del saper fare sia trasmessa in modo concreto ed efficace. È in quest’ottica che abbiamo avviato un progetto di cui andiamo molto fieri, la “Scuola dei Mestieri”, che pone al centro la formazione di giovani talenti per tramandare le arti e i saperi con corsi di formazione tecnico-pratica che coinvolgono neodiplomati e neolaureati degli istituti d’arte di Firenze”.
È ipotizzabile un altro sforzo economico per acquisire il Museo Ginori?
“Al momento dell’acquisizione il Museo non faceva parte del perimetro dell’azienda. Oggi la situazione è ancora nella mani della curatela. Richard Ginori sta monitorando l’evoluzione della situazione”.