Al momento è solo un’ipotesi, ma la possibilità esiste. Come riporta l’edizione odierna de La Nazione, la Richard Ginori, fondata nel 1735 dal marchese Ginori, potrebbe lasciare la sua storica sede di Sesto Fiorentino e festeggiare i trecento anni di produzione in un altro Comune della piana. Infatti, il contratto di affitto col quale Gucci occupa lo stabilimento di viale Pratese è in scadenza. L’accordo fu stipulato nel 2013 con i curatori fallimentari della Richard Ginori Estate, la società immobiliare creata dal vecchio patron di Ginori, Riccardo Villa della Starfin, che per raccogliere risorse aveva prima quotato in Borsa la società e poi venduto gli assets immobiliari, creando una società al 50% con un pool di immobiliaristi pratesi. La società è stata poi travolta dai dissidi e così il Tribunale di Prato ha nominato i curatori fallimentari per occuparsi della liquidazione della manifattura.
Adesso, la Richard Ginori si trova ad un bivio: restare a Sesto con investimenti importanti (come quelli relativi alla costruzione di un forno per la cottura della porcellana moderna) o trasferirsi in un altro luogo. Se dovesse “vincere” la seconda opzione, la manifattura potrebbe aprire la sua nuova sede a Calenzano, Campi Bisenzio o Scandicci, dove Gucci ha il proprio centro di logistica.
STEFANO NICCOLI