Novità sulla Richard Ginori. Come riportato dall’edizione odierna de La Nazione, la Kering, la multinazionale francese che controlla Gucci rilevatrice due anni fa dalla manifattura sestese, ha presentato un’offerta di quattro milioni di euro ai tre commissari nominati dal Tribunale di Prato per gestire la liquidazione della Ginori Real Estate.
La cifra è più bassa rispetto sia ai 25 milioni (scesi successivamente a 20) presentati in occasioni delle aste andate poi deserte, sia ai 12,5 milioni sborsati dagli immobiliaristi pratesi per entrare nel capitale della Ginori Real Estate. Gli immobiliaristi furono finanziati, a suo tempo, da alcune banche (Bnp Paribas, Mps e Cassa di Risparmia di Prato) che adesso potrebbero cedere il loro credito deteriorato alla Kering. In questo modo, la multinazionale francese diventerebbe socio forte nella liquidazione della Ginori e così potrebbe far accettare un’offerta più bassa rispetto a quella messa in conto dai commissari.
Intanto, a fine mese, è previsto un incontro tra i sindacati e i vertici della manifattura. “Il fatto che l’azienda resti dove si trova attualmente è positivo e rende più plausibile una discussione sul futuro del Museo di Doccia – ha detto Bernardo Marasco della Filtcem Cgil a La Nazione –. La contiguità territoriale dà maggiori chance per ovvi motivi. La presenza del museo valorizza la storia e il legame con il territorio e offre opportunità di valorizzare marchio e prodotto. L’assenza del sindaco a Sesto? Per lo meno nessuno può immaginare di avere cambi di destinazione d’uso, ma deve limitarsi a fare ragionamenti e valutazioni di tipo industriale e produttivo“.
STEFANO NICCOLI