Le coincidenze esistono, e talvolta seguono percorsi astrali favorevoli. È stato così per Laura Mazzoni o, meglio, per la memoria che la sua breve vita ha lasciato.
Laura, giovane partigiana, è tra le protagoniste del recente volume “Ester e le altre” pubblicato da «apice libri», antologia di brevi biografie sulle donne che hanno contribuito a fare la storia di Sesto Fiorentino.
Ebbene, a breve distanza dalla partecipatissima presentazione pubblica del volume presso la Libreria Rinascita, per pura casualità il Comune di Firenze ha deciso di intitolare una strada proprio a Laura Mazzoni.
Nel libro, curato da Monica Barducci, la docente Chiara Meriggi racconta i momenti salienti della gioventù di Laura, una donna di straordinaria modernità.
Nata nel 1922 a Castello, allora comune di Sesto Fiorentino, da una famiglia dal colore politico “rosso”, Laura era una bellissima ragazza: alta, slanciata, elegante, capelli castano chiaro, occhi verdi. Si sposa a soli diciannove anni nella chiesa di San Michele a Castello. Il matrimonio dura davvero poco, e Laura torna a casa dai suoi.
Giovane, bella e separata: è facile immaginare quali fossero le voci che correvano nelle vie del paese al passaggio di Laura, che lavora in una pelletteria nell’attuale Via Gramsci. Il suo datore di lavoro è un compagno partigiano, più precisamente il comandante del secondo plotone della Compagnia Fondi, divisione “Giustizia e Libertà”. Laura diventa partigiana attiva nel novembre 1943, scegliendo come centinaia di altre donne della Resistenza di non poter stare più a guardare, ma di partecipare.
La Compagnia Fondi cerca di raggruppare e organizzare gruppi armati: da Querceto, Rifredi, Castello, Le Panche, coloro che non vogliono continuare la guerra di Mussolini sono indirizzati su Monte Morello.
Laura era impegnata nel servizio di informazioni e staffetta, anche in imprese a volte rischiose, con la sua inseparabile bicicletta (ancor oggi conservata a Castello).
Nell’agosto del ’44 viene incaricata di scoprire se un giovane appena arrivato sia un infiltrato. Il giorno 12 si incontrano nei pressi della Villa Reale a Castello. Improvvisamente la zona dove si trovano diventa obiettivo di un attacco di artiglieria: colpiti dalle schegge, per i due non c’è scampo. Non ha ancora compiuto 22 anni.
Nella storia partigiana sestese il nome di Laura era scomparso, come quello di tante altre donne in tutto il Paese. Il Comune di Sesto Fiorentino l’ha riportata alla memoria pochi anni fa, dedicandole una targa di fronte al Parco del Neto.
Poi il libro dove si parla anche di lei, ora l’intitolazione della strada. Il cerchio si chiude, lasciando l’amarezza dell’ennesima giovane vita stroncata dalla guerra.