Calenzano: alla festa del centrosinistra affrontati temi di urbanistica e pianificazione territoriale

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Partecipato incontro pubblico alla festa del Centrosinistra per parlare di Urbanistica e pianificazione territoriale

Silvia Viviani: “Dobbiamo ritrovare il coraggio di chiederci quale modello di sviluppo ci proponiamo e costruire città vivibili in funzione dei cambiamenti climatici e delle trasformazioni sociali in atto”

Neppure i più ottimisti si sarebbero aspettati così tanta partecipazione al primo dibattito della festa del Centrosinistra di Calenzano, e lo spazio eventi (il cosiddetto vecchio Pallaio) del circolo La Concordia non è riuscito a mettere tutti a sedere. Eppure il tema non era dei più semplici da affrontare: La Forma della Città e del Territorio, esperienze di ieri e idee per il futuro della pianificazione territoriale di Calenzano.

Insieme ai due ex sindaci di Calenzano Riccardo Gori e Alessio Biagioli e alla candidata sindaca Maria Arena era stata chiamata come relatrice l’architetta Silvia Viviani, vicepresidente dell’associazione per la Transizione ecologica e solidale, e past president dell’Istituto nazionale di urbanistica.

Ai due sindaci storici Gori e Biagioli è toccato il compito di ricordare come un piccolo paese rurale di neanche 6.000 abitanti (considerato area depressa nel contesto della provincia di Firenze) sia riuscito a trasformarsi in una cittadina con la qualità della vita tra le più alte della Regione.

“Il primo vero piano urbanistico del 1964 – ha detto Riccardo Gori vede per Calenzano la centralità quale città popolare e dei lavoratori. Cinquant’anni di amministrazione di sinistra e trenta di centrosinistra ci consegnano un patrimonio urbanistico dagli standar moderni e di alta qualità”.

Secondo Alessio Biagioli “Con la giunta Prestini si chiude oggi un ciclo urbanistico che vede il delinearsi con chiarezza la fisionomia di una Città moderna che può porsi oggi gli ambiziosi obiettivi di puntare all’eccellenza nella qualità del vivere”.

A Silvia Viviani è toccato il compito di indirizzare la discussione sul terreno tecnico del pensare l’urbanistica e la pianificazione come strumenti di interpretazione del futuro. “Dobbiamo ritrovare il coraggio di chiederci quale modello di sviluppo ci proponiamo -ha detto- e trovare nelle risposte la chiave per costruire città vivibili in funzione dei cambiamenti climatici e delle trasformazioni sociali in atto. L’ente pubblico deve essere capace di leggere e interpretare i bisogni delle persone più fragili – ha detto l’architetta – per distribuire benessere per tutta la collettività. Storicamente, dove il pubblico fa investimenti in un territorio in termini di qualità, infrastrutture e servizi, ci guadagnano anche i privati”.

A chiudere il dibattito, dopo gli interventi e le domande del pubblico è toccato alla candidata sindaca Maria Arena: “Per quanto consideriamo Calenzano una città evoluta, non possiamo fermarci e pensare in termini di conservazione. Il nostro programma per il prossimo mandato amministrativo vede una lunga serie di interventi di miglioramento e di progresso delle infrastrutture, dei servizi, della qualità dell’abitare e delle funzioni sociali proprie dell’ente pubblico, spesso in sinergia con le associazioni del terzo settore. La chiave del nostro programma è la valorizzazione del nostra Città Pubblica. La politica ha il dovere di fare una pianificazione che parta sempre dai bisogni dei cittadini, e dunque dal quadro conoscitivo, per poi stabilire le priorità e fare il conseguente piano economico.
Siamo convinti che la nostra comunità abbia bisogno di scelte complesse e innovative, talvolta radicali, che possono essere assunte solo attraverso una partecipazione larga e una discussione aperta fra forze politiche e cittadini, senza rinchiudersi nel recinto delle sicurezze ideologiche o delle eredità che generano conservazione”.

Ufficio stampa Centrosinistra Insieme

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