Dopo Antonio Sacconi (LEGGI QUI), anche Diana Kapo – ex capogruppo del Partito Democratico interviene, in esclusiva su tuttosesto.net, sulla situazione che si è venuta a creare a Sesto dopo le espulsioni dal Pd degli otto ex consiglieri comunali firmatari della mozione di sfiducia a Sara Biagiotti e sull’assemblea sul bilancio organizzata dall’ex sindaco Gianni Gianassi.
In molti hanno etichettato gli otto firmatari della sfiducia a Biagiotti come gianassiani. E’ anche vero, però, che Gianassi, all’assemblea di mercoledì a Querceto, vi ha criticato per non aver difeso a sufficienza il bilancio della sua giunta.
“Innanzitutto voglio chiarire che non siamo gianassiani, più volte ho risposto a questa affermazione dicendo che la trovo limitativa e piuttosto patetica, ci hanno etichettato così perché più facile, ma non è veritiero. Gli otto consiglieri sono persone con storie, provenienze e con opinioni personali, non sono burattini e lo hanno dimostrato. Gianassi ha presentato e chiarito una posizione sul bilancio che è anche quella che noi abbiamo ribadito in consiglio, ha criticato molti aspetti di questo anno e mezzo e Mariani nel suo intervento ha spiegato diversi passaggi”.
Mentre a Querceto si discuteva del presunto disavanzo di bilancio, in piazza Ginori erano in corso i festeggiamenti per l’ottavo compleanno del Partito Democratico.
“Il Pd ha compiuto otto anni, ma è un Pd più povero. Un Pd che esclude, che non accetta pensieri differenti, è un Pd cambiato e mutato rispetto ai suoi valori originari, quelli in cui tutti otto anni fa ci siamo riconosciuti”.
Sei d’accordo sul fatto che presentare la notizia del “buco” di bilancio da parte di Biagiotti sia stata una strategia per allontanare lo sguardo dall’argomento principale, cioè la pista dell’aeroporto?
“Sì, sono d’accordo, lo ha detto anche Mariani nel suo intervento mercoledì e ne sono convinta anche io. E’ stata una strategia per far passare in secondo piano il fatto che al primo consiglio il sindaco sarebbe andato sotto su un ordine del giorno presentato dalla sua maggioranza. L’ordine del giorno riprendeva oltretutto uno dei punti principali del programma del partito, su cui noi siamo stati sempre chiari e su cui Biagiotti, invece, è stata sempre ambigua”.
Secondo te la commissione regionale confermerà l’espulsione degli otto firmatari?
“Secondo me sì, ormai la direzione è chiara, ma questo non ci fa desistere dal provarci e dal difendere le nostre posizioni”.
In caso di conferma dell’espulsione dal partito, avete già pensato al vostro futuro politico?
“Stiamo valutando insieme cosa fare, la politica si può fare in tanti modi”.
STEFANO NICCOLI