Sara Bosi, toscana, di Sesto Fiorentino, con il sogno di diventare attrice.
Studentessa di lettere e filosofia all’Università di Firenze, decide di studiare teatro e recitazione e lo fa all’accademia Oltrarno di Firenze, diretta da Pierfrancesco Favino. Segue un corso di formazione della Fondazione Teatro della Toscana, da cui ogni triennio escono talenti in grado di lavorare ad alti livelli. Appena uscita lavora subito in teatro, scrive il testo di un suo spettacolo, “Darling”. Poi Ferzan Ozpetek la chiama per la produzione teatrale “Magnifica Presenza”.
Per arrivare al sogno, al debutto sul grande schermo nel film DIAMANTI, dello stesso Ferzan Ozpetek, che vanta un cast stellare di 18 attrici italiane tra le più brave e talentose, nel ruolo della giovane sarta Giuseppina che dopo aver studiato all’Accademia di Costume e Cinema brama di iniziare a lavorare sul serio.
DIAMANTI è un racconto corale, ambientato ai giorni nostri e negli anni ’70, che ha come protagoniste un gruppo di donne che lavorano in una sartoria cinematografica, diretta da due sorelle profondamente legate ma diverse tra loro. Contestualmente alle vicende sentimentali che ruotano attorno a queste sarte specializzate, c’è quella di un regista che convoca le sue attrici preferite per realizzare un film sulle donne, restando vago sulla trama, le scruta e si lascia trasportare da loro in un passato ricco di colori e sentimenti, dove gli uomini hanno un ruolo marginale, e così il cinema può essere raccontato da un altro punto di vista, quello del costume.
Tra solitudini, passioni, ansie, mancanze strazianti e legami indissolubili, realtà e finzione si compenetrano, così come la vita delle attrici con quella dei personaggi, la competizione con la sorellanza, il visibile con l’invisibile.
Madri, figlie, sorelle, amiche, tutte sembrano condividere un segreto e una complicità profonda. Un concetto condensato dalla frase pronunciata dalla costumista premio Oscar Bianca Vega (interpretata dall’attrice Vanessa Scalera):
“Ovunque sia lo sguardo, la donna punta sempre verso il cielo, verso l’alto, verso quello che non si può vedere… però lo sentiamo. Noi siamo collegate con le stelle, per questo sentiamo tutto“.
TINO BARLETTA