Calenzano, Baratti (centrodestra) su bilancio consuntivo 2024: “Servono scelte più solide per il futuro”

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Daniele Baratti

È stato il consigliere comunale Daniele Baratti, capogruppo della lista “Baratti Sindaco – Lega Forza Italia”, l’unico a votare contro il bilancio consuntivo 2024, approvato durante l’ultima seduta del Consiglio comunale di Calenzano.

«Nonostante un avanzo di amministrazione pari ad oltre 12 milioni, i numeri raccontano una realtà ben diversa da quella che si potrebbe immaginare ad una prima lettura», dichiara Baratti. «Di questa cifra, oltre 10,6 milioni sono accantonati, quasi 1,9 milioni vincolati, solo 29.860 euro destinati a investimenti e appena 112.924 euro effettivamente disponibili. Il Comune dispone quindi di margini di manovra estremamente ridotti».
Particolarmente significativo è il dato relativo al Fondo Crediti di Dubbia Esigibilità, in cui risultano bloccati oltre 9,4 milioni di euro. «Questo – prosegue Baratti – evidenzia la difficoltà cronica dell’Amministrazione nel riscuotere i propri tributi, in particolare IMU, TARI e sanzioni al Codice della Strada, rendendo necessarie riserve di tutela che però sottraggono risorse ai cittadini».

Nel 2024, l’equilibrio di bilancio è negativo per 350.805,79 euro. «Un segnale che impone attenzione – afferma Baratti – poiché mette in luce la necessità di rivedere la struttura delle entrate e renderla più equilibrata. Le entrate tributarie coprono il 25% del totale, mentre i trasferimenti statali si fermano all’1,5%: il Comune si regge quasi esclusivamente sulle tasse locali, con una pressione fiscale crescente ma senza un progressivo miglioramento nei servizi.
Altro indicatore da non sottovalutare è l’indebitamento medio per abitante, che passa da 761 euro nel 2023 a 789 euro nel 2024.
Baratti sottolinea inoltre due elementi su cui riflettere:

– L’aumento delle entrate extratributarie, passate da 4,2 milioni nel 2023 a oltre 6 milioni nel 2024, in gran parte legate alle sanzioni. Il Comune finanzia sempre più i propri servizi con voci instabili e aleatorie, anziché con entrate strutturali.
– La crescente incidenza delle entrate proprie per abitante, che segnala un carico fiscale sempre più rilevante.

«Questi numeri, dal mio punto di vista, suggeriscono la necessità di una riflessione seria e condivisa. Credo sia importante avviare un percorso che punti alla sostenibilità nel lungo termine, valorizzando il rigore nei conti ma anche la qualità della vita dei cittadini», conclude Baratti.

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