“Islam-donne, seconda generazione”. E’ questo il titolo dell’incontro promosso dall’associazione “Per Sesto” in programma giovedì 10 dicembre alle 21 alla biblioteca Ernesto Ragionieri.
Islam, donne, seconde generazioni. Un’intervista a tre giovani italiane con punti in comune e differenze sostanziali.
Il giornalista di ToscanaTV Arbër Agalliu farà le domande, a rispondere Takoua Ben Mohamed, fumettista interculturale, e le studentesse Luna Badawi e Sara Benedetti.
Isis, velo, islamofobia, libertà ma anche aspettative, vita quotidiana e passioni.
Un appuntamento organizzato in occasione del 67° Anniversario della Dichiarazione dei diritti dell’uomo.
Vi proponiamo il comunicato di Diana Kapo dell’associazione “Per Sesto“.
Nell’ultimo periodo sentiamo molto parlare di Islam. In particolare la religione musulmana è diventato uno degli argomenti su cui si sentono più opinioni, sondaggi ed analisi. Opinioni in genere negative, sondaggi spesso parziali e analisi quasi sempre superficiali. Tutto questo si intensifica durante momenti particolari, come i tragici avvenimenti di Parigi di poche settimane fa.
Ma andiamo con ordine.
In Europa il 5,8% della popolazione è di religione islamica ma, secondo un sondaggio Ipsos, la maggior parte dei cittadini europei ha una percezione sbagliata della realtà del proprio paese. In Italia gli islamici rappresentano il 4% della popolazione contro una percezione da parte degli italiani del 20%
Come in altri sondaggi, svolti ad esempio sulla percezione degli stranieri in Italia il dato è molto ingigantito e quelli che sono numeri normali in una società multietnica, diventano numeri insostenibili per chi percepisce la diversità come un problema e non come una risorsa.
“gli stranieri sono troppi, ci rubano il lavoro”, “Gli islamici?Ma quanti sono? Ci invaderanno”.
Leggere l’attualità con queste lenti non permette di vedere i dati reali ed in questo la responsabilità maggiore viene dalla politica.
Si perchè solo la politica può decidere di leggere questi numeri per quello che sono: numeri di una società plurale, dove esiste la libertà di culto e di religione, dove la libertà dei cittadini non è limitata (entro la legalità ovviamente), dove via via nascono e crescono generazioni che rappresentano un ponte fra culture che la politica può decidere di far sentire figli della propria nazione e appartenenti alla società.
Oppure la politica può decidere di prendere un’altra direzione, quella della paura, dell’odio e della chiusura, quella politica che ha portato Marine Le Pen ad essere in vantaggio in sei regioni della Francia e il suo Front National, partito di estrema destra, a superare addirittura la coalizione dell’ex presidente Nicolas Sarkozy.
I numeri spesso ci danno la lettura di un fenomeno nella sua interezza, ma sono le storie, le persone, le facce, i sogni e la quotidianità che spesso ci raccontano e ci spiegano la realtà. Per questo giovedì 10 abbiamo organizzato, in una formula un particolare, un momento in cui ascoltare e raccontare storie uniche e normali, allo stesso tempo.
“Non la solita zuppa sull’integrazione: donne, islam e seconde generazioni”: tre ragazze musulmane con le loro storie, il loro passato e il loro desiderio di futuro.
Il giornalista di ToscanaTV Arbër Agalliu farà le domande, a rispondere Takoua Ben Mohamed, fumettista interculturale, e le studentesse Luna Badawi e Sara Benedetti.
ISIS, VELO, ISLAMOFOBIA, LIBERTÀ MA ANCHE ASPETTATIVE, VITA QUOTIDIANA E PASSIONI.
Un appuntamento organizzato in occasione del 67° Anniversario della Dichiarazione dei diritti dell’uomo.