Algeria denunciata per le negazioni di diritti dei Saharawi

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Riceviamo e volentieri pubblichiamo il comunicato che ci ha inviato Yassine Belkassem a nome delle seguenti associazioni:

Rete delle Associazioni della Comunità Marocchina in Italia (RACMI) – Siena. Forum Italo – Marocchino, Piemonte. Consiglio delle Relazioni Islamiche in Italia, Brescia. Unione delle Associazioni Marocchine in Liguria, Genova. Ass.  Nuovo Orizzonte, Pesaro. Ass.  Amici di Figline Val d’Arno, Firenze. Ass.  Futuro, Bergamo. Ass.  Almaghribia, Calabria. Ass.  Oued Eddahab, Siena. Ass.  Assalam, Livorno. Ass.  Alhouria, Brescia. Ass.  Amicizia Sardegna – Marocco. Ass.  Dialogo, Piemonte. Ass.  Donne e Diritti, Roma. Federazione Regionale Islamica, Trento Alto Adige. Ass.  Ouafaa, Lombardia

Giornata mondiale dei diritti umani: Associazioni italiane denunciano Algeria per le negazioni di diritti dei Saharawi

“In occasione della Giornata mondiale della Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo, 10 dicembre, le associazioni sottoscritte portano all’attenzione dell’opinione pubblica, alle Istituzioni italiane tra cui il Governo e Parlamento ed a quelle internazionali, in particolare all’ONU ed all’UE quanto segue:

Denunciamo il Governo algerino per tutte le forme di negazione dei diritti dell’uomo perpetrate contro la popolazione dei campi saharawi a Tindouf come i diritti di base come l’espressione, il censimento e l’identificazione della popolazione, la circolazione, il lavoro, la sicurezza, la sanità, la casa, il ritorno al loro paese Marocco o la scelta di un paese terzo e chiediamo una pressione urgente sull’Algeria affinché rispetti i diritti di questa popolazione.

Apprezziamo la denuncia dell’Ufficio della Lotta Antifrode (OLAF) dell’UE del gennaio 2015 contro le deviazioni sistematiche ed organizzate degli aiuti umanitari internazionali da parte dell’Algeria ed i separatisti del Fronte Polisario. Visto che la popolazione di questi campi è sostenuta al cento per cento da tali aiuti, chiediamo a chi di dovere di controllare la raccolta e la consegna agli interessati; sospendere ogni forma di cooperazione con Algeria e sanzionare tale Paese che oltre a negare i diritti di tali “rifugiati”, essa perdura e specula da 40 anni sulla loro drammatica condizione di vita nelle tende e di case di “formiche” che crollano per ogni goccia di pioggia come è accaduto recentemente.

In occasione del 18 dicembre, il 40° anniversario dell’espulsione collettiva arbitraria e inumana di 45mila famiglie marocchine da parte del Governo algerino e la confisca dei loro beni, sosteniamo la causa sostenuta a livello mondiale della ONG “Associazione dei Marocchini Vittime d’Espulsione Arbitraria d’Algeria (AMVEAA)” per rendere giustizia a queste famiglie con la restituzione dei loro beni e loro diritti ed il risarcimento dei danni subiti.

Nonostante apprezziamo gli sforzi italiani nella gestione dell’emergenza migratoria e nell’accoglienza dei rifugiati negli ultimi anni, chiediamo all’ONU e all’UE di sostenere questi grandi sforzi e di verificare la possibilità di superare la convenzione di Dublino, donando il diritto alla circolazione per i rifugiati.

Continuiamo a protestare contro la discriminazione del Parlamento italiano che non vuole riconoscere i diritti sociali ai lavoratori marocchini ed alle loro famiglie residenti in Marocco, malgrado la firma dei governi del Marocco e d’Italia e l’approvazione del Parlamento marocchino della relativa convenzione.

Infine, chiediamo ai mass media ed agli organi di stampa italiana maggiore apertura alla diffusione delle nostre attività e delle nostre comunicazioni”.

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