Prove tecniche di primarie per la ricerca del futuro candidato sindaco Pd nelle amministrative 2016 a Sesto. Nei giorni scorsi – scrive l’edizione odierna de La Nazione – molti sestesi sono stati contattati telefonicamente con una serie di domande su possibili figure che il Partito Democratico potrebbe far scendere in campo alle prossime elezioni e anche per esprimere un giudizio sulla mossa degli otto dissidenti dem che, il 21 luglio scorso, hanno firmato la mozione di sfiducia all’allora sindaco Sara Biagiotti innescando il commissariamento del Comune. Il sondaggio telefonico è stato realizzato da una assoluta autorità in materia, la Swg di Trieste che, da oltre 30 anni, opera nell’ambito delle ricerche di mercato, di opinione, studi di settore ed è particolarmente attiva proprio nell’ambito politico. La società, contattata, conferma infatti di avere realizzato il sondaggio e che questo è già concluso ma, chiaramente, non fornisce altri dettagli né sui risultati né sul committente o i committenti.
Committenti che, secondo il segretario del Pd metropolitano Fabio Incatasciato, non sarebbero né il livello regionale né quello metropolitano del partito, anche se pare difficile che le informazioni ricavate dalla rilevazione possano avere particolare importanza per formazioni diverse dallo stesso Pd. In ogni caso, chiunque abbia commissionato il sondaggio, i candidati sindaco proposti sono quattro, tutti con esperienza politica ed amministrativa già maturata a Sesto. Scontato il nome dell’ex sindaco Sara Biagiotti che, legittimamente, vorrebbe poter tornare a governare il Comune dopo uno strappo decisamente traumatico: fra l’altro soprattutto negli ultimi mesi ha lavorato a fondo in tutte le iniziative del Pd e non ha mai nascosto di essere disponibile ad una eventuale candidatura. Altro nome spendibile quello di Alessandro Martini vicesindaco con l’ex sindaco Andrea Barducci e attuale direttore della Caritas diocesana: piace soprattutto all’area cattolica anche se, almeno fino a qualche anno fa, non poteva certo essere considerato un renziano, neppure tiepido.
Nome a sorpresa per le possibile primarie è quello di Lorenzo Zambini, vicesindaco nell’ultima giunta, quella presieduta da Sara Biagiotti e poi commissariata. A favore ci sarebbe l’età molto giovane, che potrebbe intercettare il voto dei trentenni. Per contro la sua giovane età potrebbe pesare su chi invece chiede un candidato di maggiore esperienza dopo le travagliate vicende del partito. Già uscito in più occasioni anche il nome dell’ex assessore (con Barducci sindaco) Pietro Rubellini dall’ottobre scorso nominato direttore generale della Città metropolitana di Firenze per due anni con possibilità di proroga fino alla scadenza del mandato del sindaco metropolitano. Incarico stimolante e di prestigio decisamente più remunerativo, fra l’altro, di quello di primo cittadino.