Alternativa Libera alimenta il dibattito sul Centro cittadino.
Questo il comunicato, emesso dall’associazione il 2 gennaio, che pubblichiamo in maniera integrale:
IL CENTRO CITTADINO
“Uno dei temi che saranno più discussi nella prossima campagna elettorale, riguarderà il “centro cittadino” e le sue problematiche.
Parlare di “centro” però, inteso come luogo fisico compreso tra le strade che congiungono piazza Ginori e piazza Vittorio Veneto è per noi alquanto improprio poiché a tale termine affidiamo il significato di crocevia di scambi, di incontri, di idee, di condivisione della vita sociale, di apprezzamento delle diversità; valori questi che non possono essere relegati in uno spazio materiale perché costituiscono la cultura di un popolo.
Da un punto di vista politico, inoltre, parlare di “centro”, significa legittimare il concetto di “periferia” creando una distinzione fra cittadini di serie A e B, fra commercianti del centro e quelli di periferia. Un concetto che tutti dovrebbero rifiutare in quanto i sestesi sono membri di una stessa comunità che deve essere valorizzata nel suo insieme. Una cultura e una storia sestese identificata nel mondo sotto il marchio della Richard-Ginori grazie alla capacità artistica e scientifica dei suoi lavoratori miseramente umiliata negli ultimi anni dal fallimento aziendale.
Sesto però, non si è mai arresa neanche quando il “centro” è stato svuotato di una delle attività più importanti: il commercio. Le realizzazioni dei tanti supermercati infatti, hanno sottratto vitalità al “centro”, costringendo i commercianti ad una concorrenza estenuante che ha lasciato negozi sfitti o trasformati in monolocali ad uso abitativo, o strade dormitorio.
Se la funzione economica è stata fortemente svilita trasferendo il cuore della città dentro capannoni commerciali muniti di tutte le comodità e di principali sevizi come le farmacie o gli uffici postali, poco è stato fatto per far recuperare un ruolo sociale al “centro”, magari proponendo occasioni di aggregazione, di interesse, di vitalità per riportare le persone in “centro” magari attorno ad un dibattito, ad un concerto, ad una lezione culturale, ad un confronto (ad eccezione di rari eventi occasionali fini a se stessi) che valorizzassero la storia di Sesto, unica capace di indirizzare il futuro.
Un futuro che non può essere compromesso dalla presenza di un inceneritore e da un devastante aeroporto intercontinentale che ne pregiudicherebbero la vita e la salute di ogni abitante della Piana riducendo Sesto Fiorentino ad essere la periferia di Firenze.
Occorre invece ripartire proprio da queste due minacce che incombono sulla città per trasformarle in un’opportunità virtuosa tramite l’ausilio del Polo Scientifico per distinguerci nel creare un distretto locale di economia circolare che scommetta sul recupero e il riciclo dei rifiuti e che dirotti gli inutili investimenti milionari destinati all’ampliamento dell’aeroporto ad un miglioramento della qualità della vita come ad esempio nella valorizzazione della mobilità urbana dell’area metropolitana e nella realizzazione di quel polmone verde che da anni i sestesi stanno aspettando nella Piana.
Solo restituendo dignità e rispetto a Sesto Fiorentino si riscoprirà il piacere di ritrovarsi, di condividere emozioni, di sentirsi parte viva di una città che ancora oggi vuole essere riconosciuta come un “centro” in cui vale la pena di farne parte.
Anche sul “centro” abbiamo una Alternativa Libera”.