Come riportare l’energia in piazza? E’ questa la domanda alla base di “Visioni per una città del futuro”, l’incontro organizzato dall’associazione A Sesto Acuto, andato in scena nella mattinata di sabato 13 febbraio nella sala Tomai della Misericordia di Quinto Basso. Al dibattito hanno partecipato anche alcuni attori politici sestesi come Fabrizio Muscas del Movimento Sesto 2014, Davide Loiero, Marco Allegrozzi e Maria Tauriello di Forza Italia, Damiano Sforzi, Antonio Sacconi, Maurizio Soldi e Camilla Sanquerin di Per Sesto, Maurizio Quercioli e Beatrice Corsi di Sesto Bene Comune, Marco Baldinotti, Dario Baldi ed Ernesto Appella di Laboratorio Italia, Pietro Cavallo del Movimento 5 Stelle, Mauro Ceccherini e Claudio Pizzuto di Alternativa Libera e Michela Di Matteo del Partito Democratico, assessore alla mobilità durante l’amministrazione Biagiotti. Presente anche il sindaco di Calenzano Alessio Biagioli.
Nel corso dell’evento, l’associazione composta da architetti, geometri, periti e tecnici ha posto l’accento sulla penuria congiunturale di energia, da intendersi in senso sociale, civico, culturale ed economico.
“Quando si parla di centro, non è chiaro il problema. Il problema è una mancanza di energia nel senso di impoverimento civico, culturale, economico e sociale. Il problema del centro lo si può risolvere solo attuando una politiche non disperda energia. Bisogna decidere dove si vuol collocare questa energia – ha detto Leonardo Mannini di A Sesto Acuto -. Da un punto di vista urbanistico significa concentrare tutte le politiche urbane in centro. Una delle ‘provocazioni’ che vogliamo fare riguarda i mercati coperti, cioè centri commerciali ante litteram tipici dell’ottocento. Ci sono esempi concreti, come a Barcellona, che dimostrano che, se i centri commerciali stanno in centro, allora anche l’energia va nel centro. Vorrei parlare anche del Polo Scientifico che attira energia. Se l’energia è indirizzata verso il Polo, non c’è nel centro. Anzi, si crea concorrenza. Se alcune funzioni accessorie del Polo fossero spostate nel centro di Sesto, si realizzerebbe una politica di recupero dell’energia. Anche il recupero di Doccia è stato completamente sbagliato. La biblioteca Ernesto Ragionieri è come se fosse un’isola nel deserto. La zona in cui sorge assomiglia ai quartieri più degradati del Meridione. La mobilità? Se si parla della tramvia, questa non può fermarsi al Polo Scientifico, città di fondazione che fa concorrenza al centro“.
Durante l’incontro, attraverso delle diapositive, sono stati mostrati alcuni esempi virtuosi di raggruppamento del settore del commercio e d’interazione tra poli economici e socio-culturali come il campus universitario del design a Calenzano, il centro Rogers di Scandicci e le Murate di Firenze.
Come spiegato da Milco Marranci, architetto di A Sesto Acuto, le città del XXI secolo dovrebbero essere: creative, innovative, partecipativa e intelligente.
1) Creativa: la città deve favorire l’espressione delle energie creative individuali e collettive;
2) innovativa: tecnologia e scienza offrono la possibilità di recuperare le attuali logiche di organizzazione funzionale del tessuto urbano esistente;
3) partecipativa: la città deve essere inclusiva ed aperta alle iniziative dei cittadini, dotata di spazi e luoghi collettivi dove essi possano partecipare ed esprimersi attivamente;
4) la città intelligente, infine, è quella che consente ai cittadini l’accesso al sistema delle informazioni.
Oltre alla riqualificazione, nei loro interventi i tecnici di A Sesto Acuto si sono concentrati anche sulle criticità della normativa comunale, sull’integrazione dei poli culturali, commerciali, ricreativo-sportivo, assistenziali e industriali, sul rapporto tra amministrazione e cittadini e sulla gestione del sistema delle comunicazioni e delle infrastrutture.
Nella foto in evidenza: Barbara Gaballo, presidente di A Sesto Acuto, e Leonardo Mannini.
STEFANO NICCOLI