Nella giornata di mercoledì 30 marzo Monia Monni, Vice Presidente del Gruppo PD in Regione, aveva criticato il Movimento 5 Stelle riguardo i dati dell’analisi della qualità dell’aria della piana (LEGGI QUI). Non si è fatta attendere la risposta dei pentastellati. Di seguito il loro comunicato stampa.
“La consigliera regionale Pd Monni ci accusa di non essere informati su quello che scriviamo, a nostro modo di vedere questo è solo un imbarazzante tentativo di distrarre l’attenzione dall’argomento che dovrebbe realmente interessare i cittadini, cioè l’inquinamento ambientale.
Che cosa intende la Consigliera quando dice che “La qualità dell’aria nella Piana è mediamente buona”? Secondo: la parola stessa, “Media” presuppone che ci sono delle zone migliori e altre peggiori, ci può dire con certezza quali sono quelle peggiori, che sono la parte più interessante per la salute dei cittadini ?
I dati (ufficiali Arpa e regioni), raccolti negli anni da Legambiente con la campagna “PM10 ti tengo d’occhio”, hanno permesso di risalire alle città che soffrono cronicamente del problema di inquinamento atmosferico derivante dalle polveri sottili. Confrontando il periodo dal 2009 al 2015, emerge che nei sette anni le città coinvolte siano prevalentemente sempre le stesse anche in Toscana: Prato 6 anni su 7, Firenze 5 su 7.
http://toscana.legambiente.it/contenuti/comunicati/mal-aria-di-citta-2016-i-dati-regionali-sull- inquinamento-atmosferico.
Questo punto ci riporta alla questione inceneritore: visto che nel rapporto presentato in Regione dalla Consigliera Monni si ritiene le biomasse bruciate libere o in stufe e caminetti domestici tra i maggiori responsabili degli sforamenti, chiediamo al Sindaco e alla Consigliera: le centrali come il cogeneratore di Calenzano, quanto incidono sulla qualità dell’aria? Dato che è costantemente monitorato perché i dati ufficiali di emissione di questo camino non vengono resi pubblici? Il Sindaco Biagioli ed in seguito la Consigliera si sono affrettati a dire che il cogeneratore è dotato di filtri, per questo vorremmo sapere quanto funzionino questi filtri , se realmente siano in grado di fermare le polveri sottili al di sotto delle PM10 , ogni quanto vengono cambiati, da chi e come vengono smaltiti. Inoltre quando il sindaco dice di aver spento 700 caldaie dislocate nel territorio di Calenzano, si dimentica che le caldaie domestiche non sono attive per 24 ore al giorno come il cogeneratore, che tra l’altro concentra l’inquinamento in un unico grande camino che oltre ad essere vicino al centro abitato, dista poche centinaia di metri dagli impianti sportivi frequentati da numerosi bambini, ragazzi e adulti.
Risulta strana anche la bassa incidenza sull’inquinamento ambientale che la consigliera riferisce all’inceneritore di Montale (i dati da lei riportati discordano con studi effettuati su altri inceneritori e lo studio effettuato su Montale è stato criticato per indagini statistiche non ben calcolate ). Noi riteniamo che si cerchi di nascondere i dati veri, di base di inquinamento e chiederemo in consiglio Comunale di installare delle centraline di rilevamento sul territorio per avere una effettiva e puntuale immagine sull’ inquinamento reale della nostra zona, visto che la centralina più vicina da cui Arpat prende i dati ad oggi si trova a Signa. Contrariamente a quello che afferma l’esperta consigliera Monni la piana risulta una zona già fortemente inquinata, per riportare un solo dato, la centralina di Signa infatti da inizio anno ha già sforato i limiti di 9 volte e quella di Montale (dove è presente l’ inceneritore) di ben 15 volte. Quindi riteniamo che queste siano zone da bonificare anziché costruire mostri come inceneritore ed aeroporto che sommandosi alle precarie condizioni esistenti renderebbero la zona una vera bomba ecologica. Peraltro anche nella indagine di impatto ambientale della Q-thermo, l’eventualità di inquinamento da accumulo con gli inquinanti esistenti non è esclusa in quanto difficilmente predicibile.