Nella serata di lunedì 11 aprile Maurizio Quercioli, candidato sindaco di Sesto Fiorentino sostenuto da Sesto Bene Comune, Rifondazione Comunista, Alternativa Libera e Possibile, ha parlato così alla trasmissione “Telegram” in onda su Tele Iride (canale 96 del digitale terrestre).
Quale sarà il nome della sua coalizione?
“Un nome semplicissimo: Insieme cambiamo Sesto“.
Come mai una sinistra divisa?
“Probabilmente non c’erano le condizioni sufficienti per tenere insieme forze con progetti vicini, ma non uguali. Ripeto ciò che ho detto molte altre volte: quando non si riesce a stare insieme, la colpa non deve essere attribuita all’una o all’altra parte. La discussione che abbiamo avuto per stare insieme non ha dato i frutti sperati. In molti di noi c’era la tendenza a voler affermare cose a cui non si voleva rinunciare. Una di queste le primarie che non abbiamo ritenuto lo strumento giusto per scegliere il candidato sindaco. Le primarie hanno smesso di funzionare quando è venuto meno il centrosinistra. A Sesto siamo stati gli antesignani, due anni fa, della rottura del centrosinistra per via, anche, delle mancate primarie. Venuto meno il centrosinistra, le primarie hanno avuto o risultati preoccupanti o non soddisfacenti o miseri per via della scarsa partecipazione. Il centrosinistra doveva evolversi. L’idea di una sinistra civica, progressista e alternativa al Pd penso sia all’ordine del giorno in Italia. A Sesto vogliamo riunire la frammentazione, individuare punti di riferimento concreti e non ideologici per mettere insieme persone anche di pensiero diverso. Se c’è la possibilità di creare un’alternativa vera per la sinistra italiana, questa non può che partire dal basso, dalle esperienza concrete dei territori, non può essere inventata dall’alto, da un’esperienza parlamentare. Se a Sesto Sinistra Italiana fosse scaturita dal rapporto con le persone, dalla capacità di elaborare una proposta complessiva di cambiamento, probabilmente tutti saremmo stati parte della costruzione di questa alternativa, la cui costituzione a livello nazionale è prevista a dicembre. C’erano i tempi, quindi, per sperimentare questo tipo di possibilità. Se chiedi alla gente di votarti perché dici che sei più di sinistra e più puro, e quindi richiedi un voto ideologico, non mi pare questo un buon punto di partenza”.
La mancata unione con Lorenzo Falchi sta anche nel fatto che alcune persone che lo sostengono hanno avvallato, in passato, la realizzazione del termovalorizzatore?
“Aver dibattuto su posizioni diverse in consiglio comunale ha fatto sì che non fossimo vicini. Parlando di termovalorizzatore, vogliamo continuare a bruciare elementi che potrebbero essere utili e portatori di ricchezza e benessere? I cittadini di Sesto hanno l’ultima possibilità per dire che non vogliono il termovalorizzatore. E’ un’opera inutile e dannosa. E’ uno strumento superato per quanto riguarda la gestione dei rifiuti, ci sono le alternative e mi riferisco ai rifiuti zero cioè ridurre al minimo i rifiuti da gettare. E’ inutile che il Pd dica che non si arriverà mai a questo scenario, basta vedere alcune realtà come Capannori o alcune zone del Veneto”.
Il porta a porta non sarebbe difficile in una città come Firenze?
“E’ stato fatto in altre città, non vedo perché non lo si possa fare a Firenze. Il problema è la convinzione di chi l’organizza. Se chi raccoglie la nettezza, è anche quello che la brucia – e quindi ci guadagna bruciandola – è chiaro che non è interessato a fare la raccolta differenziata. Poi: se apri un inceneritore, sei soddisfatto se raggiungi il 65% della raccolta differenziata, ma si può arrivare anche all”85-90%. Quel 10-15% che rimane, che può essere riutilizzato, può essere buttato insieme alle ceneri dell’inceneritore. Se sarò eletto sindaco, cercherò di rimandare la realizzazione di quest’opera. Quest’ostruzionismo servirà per iniziare la raccolta differenziata e il porta a porta“.
Avete fatto dei comitati contro l’inceneritore una forza del vostro movimento.
“Certo. Vogliamo dare rappresentanza alla voce della gente di Sesto e delle varie associazioni. Noi partiamo dai problemi che i cittadini hanno e impostiamo un’alternativa. Sappiamo che Sesto ha problemi grandi, anche se non riguardano solo le due grandi opere, ma il primo segnale deve arrivare dal no all’inceneritore e all’aeroporto. L’altro punto grosso su cui noi puntiamo è il centro, sempre più povero di energia positiva, mancano le occasioni di socialità. Le persone ci vanno solo quando c’è il mercato“.
Anche il Movimento 5 Stelle punta tanto sui comitati. I pentastellati saranno un vostro competitor alle elezioni?
“Non siamo solo noi ad interpellare i comitati e la cittadinanza attiva, però pensiamo di avere le carte in regola per chiedere un appoggio. La proposta che noi facciamo in vista delle elezioni nasce dall’esperienza maturata negli anni passati in consiglio comunale e in città“.
Qual è l’identità di Sesto Fiorentino?
“La qualità della vita. In passato era alta, ma è diminuita nel corso degli anni. Vogliamo recuperare quel tipo di tradizione, riproponendo una visione culturale a lungo respiro. Quindi valorizzare la storia di Sesto e ciò che di buono ha la città come i beni archeologici e l’artigianato. Negli anni Sesto ha fatto delle scelte positive come il rimboschimento di Monte Morello ad esempio. Le scelte per i prossimi anni non devono essere legate al risultato immediato, con l’obiettivo di essere rieletti dopo cinque anni. Devono avere una visione lunga, devono essere le basi affinché la città riacquisti vivibilità sul piano qualitativo”.
Cosa ne pensa della tramvia al Polo Scientifico?
“L’idea è ottima, bisogna vedere i tempi, già si parla del 2030 (ride, ndr). Non risolve, però, il problema dei rapporti tra Sesto e Firenze perché sarebbe impossibile prendere la tramvia per andare a Firenze passando dall’aeroporto. Ci si mette di più usando la macchina e a quel punto il mezzo pubblico non sarebbe più utile. L’aspetto del collegamento Sesto-Firenze rimane la ferrovia e cioè i quattro binari costruiti per essere usati anche come metropolitana. Se utilizzati meglio, potrebbero rappresentare la soluzione per eliminare il traffico tra Sesto e Firenze”.
Cosa farete se i no contro aeroporto e inceneritore non andranno in porto?
“Vogliamo che entrambe le battaglie vadano in porto e ci adopereremo affinché ciò succeda. Se così non fosse, Sesto perderebbe tutta la sua gente. Noi sappiamo che ce la possiamo fare, Sesto deve dire di no in massa a queste due grandi opere. Il nuovo sindaco dovrà cercare di bloccare le due opere e trovare una novità“.
Se al ballottaggio ci fossero il Pd e Lorenzo Falchi, cosa farebbe?
“Il nostro obiettivo è mandare il Pd all’opposizione perché è la causa principale di questi danni. Se al ballottaggio col Pd ci fosse il Movimento 5 Stelle? Vediamo che uomini ci saranno nel M5S“.
STEFANO NICCOLI