Riceviamo e pubblichiamo il seguente comunicato stampa con le parole di Lorenzo Falchi, candidato sindaco di Sesto Fiorentino per Sinistra Italiana e Per Sesto. Si parla del nuovo aeroporto.
“Nelle preoccupazioni del Rettore Dei (LEGGI QUI) c’è tutta l’irrazionalità che sta dietro alla scelta di costruire la nuova pista dell’aeroporto. Un centro di eccellenza come il Polo Scientifico, luogo in cui si creano conoscenza e sviluppo, sarà compromesso da un’opera inutile e impattante. Di fatto, dopo aver pagato per costruire il Polo Scientifico, i cittadini pagheranno per costruire l’opera che lo distruggerà e poi pagheranno ancora per ricollocarlo lontano dalla pista: tutti noi pagheremo tre volte e l’unico a guadagnarci sarà il privato che avrà in gestione Peretola. E’ evidente come sia sufficiente un po’ di buonsenso per capire quale sia la cosa giusta da fare“.
Lo afferma il candidato sindaco di Sesto Fiorentino per Sinistra Italiana e PerSesto, Lorenzo Falchi, commentando le dichiarazioni del Rettore dell’Università degli Studi di Firenze Luigi Dei.
“Mantenere il Polo a Sesto è prioritario, anzi sarà fondamentale rinsaldarne il legame con la città – aggiunge – Si tratta di una realtà di eccellenza che vogliamo mantenere nel nostro comune, facendola crescere ed esprimere in tutte le sue potenzialità. Sbaglia chi pensa di poter far pesare le supposte esigenze di sviluppo di Firenze soltanto sul nostro territorio, espellendo le funzioni di pregio e aggravando la situazione sanitaria e ambientale. E mente sapendo di mentire chi non riconosce che tra il Polo e la pista vi è assoluta incompatibilità“.
“Non sarà il tour elettoralistico della consigliera regionale Monia Monni a ridurre l’evidente distanza che c’è tra il PD, a tutti i livelli, e la realtà dei fatti che persino chi si candida a sindaco di questa città continua ad eludere – dice ancora il candidato – A Zambini dico: confrontiamoci su questo, in maniera seria e trasparente. Sono certo che non avranno difficoltà i cittadini a notare la differenza tra chi intende governare nel loro interesse e chi, invece, preferisce assecondare logiche dettate da qualche palazzo romano“.