Votare Lorenzo Zambini per ridare fiducia e buongoverno a Sesto Fiorentino e per evitare salti nel buio. E’ questo l’appello lanciato da sedici ex amministratori sestesi. Tra i quali figurano Carlo Melani, sindaco dal 1985 al 1995, Antonio Biricolti, assessore dal 1990 al 1993, Alessandro Martini, assessore e vicesindaco dal 1995 al 2004, Yvonne Marchese, consigliera di Sesto Idee dal 2001 al 2010, Piero Bosi, assessore dal 2004 al 2009, e Sara Biagiotti, primo cittadino dal 2014 al 21 luglio 2015, giorno della sfiducia. I sei, più il candidato sindaco, sono stati i protagonisti di una conferenza stampa tenutasi nella mattinata di sabato 21 maggio nella sede del Partito Democratico in piazza Ginori.
“La sfiducia ha rappresentato un danno politico per la città. C’è stato un trauma nella popolazione e soprattutto nell’elettorato di centrosinistra – ha detto Carlo Melani -. Questa iniziativa vuol dare un senso, anche fisico, per mostrare alla città il bisogno di guardare al passato, ma anche al futuro con un nuovo candidato come Lorenzo Zambini. Dobbiamo ridare una nuova chance alla nostra città in un momento così difficile. Non servono alchimie o salti nel buio. È anche per questo che lanciamo un appello per Zambini. Il candidato può garantire un rapporto sereno e serio con Sesto”.
“Ho dato anch’io la mia adesione perché bisogna riportare a Sesto una politica che sia fatta di sintesi tra necessità di sviluppo e delle diverse esperienze – ha aggiunto Alessandro Martini -. Il nostro è un partito che crede ancora a questo modo di fare politica. Vogliamo bene a questa città”.
“Ho aderito a questa iniziativa perché ho sofferto quando c’è stata la sfiducia a una giunta fatta da persone capaci – ha dichiarato Yvonne Marchese -. Sesto non meritava quella brutta pagina di storia. Ho fiducia nella nuova squadra che si presenterà alle elezioni del 5 giugno. Spero si possa tornare a governare con quella serietà tipica del Pd. Abbiamo dimostrato che ci si può risollevare dalle macerie. Guardiamo al futuro con fiducia”.
“Questo appello dà l’idea del profondo senso delle istituzioni che ha sempre governato Sesto. C’è l’idea di un tessuto attivo – ha sottolineato Sara Biagiotti -. In pochi mesi il partito si è risollevato. Ha fatto un congresso, ha aumentato il numero di iscritti e adesso propone un candidato credibile. Le sorti di Sesto non possono essere lasciate a quel 21 luglio. Il Pd tiene alle istituzioni e si ripresenta per continuare la tradizione di buongoverno. Quella tradizione non può essere interrotta. In questo momento bisogna creare un valore aggiunto. Sesto è sempre stato un collegio fortissimo caratterizzato”.
Parole dure quelle di Piero Bosi nei confronti dei cosiddetti dissidenti dem, firmatari della mozione di sfiducia: “Il Pd ha avuto la capacità di dare continuità agli aspetti politici più importanti. Gli otto si presenteranno sotto mentite spoglie alle elezioni. Speravo riflettessero di più su cosa hanno fatto la scorsa estate. Alcuni candidati sindaco hanno un atteggiamento distruttivo e non lo si può avere per amministrare un Comune”.
Più o meno sulla stessa lunghezza d’onda Antonio Biricolti, breve, ma chiaro: “Sesto ha cercato sempre di costruire, mentre io sento slogan di distruzione da parte degli altri candidati”.
“Ho apprezzato questa presa di posizione – ha sottolineato Lorenzo Zambini -. La storia del partito viene da lontano e ha avuto momenti di continuità e discontinuità, ma è normale. Noi rimaniamo forza di governo. Non vogliamo cavalcare la pancia o il populismo. Cerchiamo di trovare risposte che siano per il bene dei cittadini. Spero di interpretare al meglio questa tradizione. Sesto sta vivendo un momento di forte fragilità. Dobbiamo prendere coscienza sulla nostra identità. Se non abbiamo chiaro cosa siamo, è difficile discutere su come si possa vivere in questo territorio”.
Le elezioni si avvicinano e allora non poteva non mancare un riferimento ad un eventuale ballottaggio. “I sondaggi dicono che potrebbe arrivarci il Movimento 5 Stelle. Noi, chiaramente, speriamo che non ci sia”, ha spiegato Carlo Melani. Senza mezzi termini, invece, la risposta di Sara Biagiotti: “Il ballottaggio non ci sarà”.
Oltre ai sei sopracitati, hanno firmato l’appello a sostengno di Lorenzo Zambini anche: Andrea Barducci (sindaco dal 1995 al 2004), Paolo Conti (consigliere delegato dal 1990 al 2000), Franco Cristo (assessore dal 2004 al 2008), Massimo Ferrucci (assessore dal 1985 al 1994), Sergio Fiorelli (assessore dal 1980 al 1985), Stefano Gennai (assessore dal 1990 al 1995), Marco Giolli (assessore dal 1994 al 1995), Alberto Levi (assessore dal 1980 al 1990), Paolo Pecile (assessore e vicesindaco dal 1990 al 2004) e Pietro Rubellini (assessore dal 1995 al 2004).
STEFANO NICCOLI