“Con il protocollo firmato ieri sera, martedì 31 maggio, in piazza Ginori a Sesto Fiorentino con Rossano Ercolini, presidente di Zero Waste Italy – spiega Maurizio Quercioli – abbiamo preso l’impegno formale davanti a tutti i cittadini sestesi che quando saremo al governo di questa città daremo vita alla raccolta differenziata domiciliare, con una attenzione particolare alla gestione separata dei rifiuti urbani dai rifiuti speciali, applicheremo la tariffa puntuale, e soprattutto elimineremo la possibilità di conferire rifiuti in forma anonima, nondimeno procederemo con una capillare informazione rivolta ai cittadini. Questa metodologia di raccolta ha come unico risultato la diminuzione del quantitativo dei rifiuti prodotti dai cittadini che diventano più consapevoli e attenti. Inoltre ci impegneremo a realizzare sul nostro territorio centri di riparazione e riuso, per evitare il più possibile lo spreco di oggetti e prodotti ancora in buono stato. Nella Piana, in alternativa all’inceneritore, dovrà nascere un distretto del riciclo capace di trasformare i rifiuti in materie prime seconde in un’ottica di economia circolare in sintonia con le direttive europee e capace anche di generare nuovi posti di lavoro, da noi stimati in diverse decine. La raccolta differenziata in tutta la provincia è bassa rispetto ai comuni vicini, è infatti ferma al 55%, ma noi vogliamo portarla all’85%-90%, con il 10%-15% di rimanente che verrà trattato fino ad arrivare al 5% di inerte”.
Maurizio Quercioli, candidato sindaco per le liste Sesto Bene Comune e Insieme, sostiene da anni queste possibilità per Sesto Fiorentino e lo ribadisce ogni giorno con maggiore forza: “Solo così facendo sarà possibile andare verso una politica corretta dei rifiuti, solo così potrà iniziare un percorso virtuoso tale da invertire la rotta ed evitare, rendendola inutile, la costruzione dell’inceneritore. Non ultimo – conclude – come già annunciato, ci uniremo come Comune al ricorso al Tar già in atto e sottoscritto dalle maggiori associazioni ambientaliste e dai comitati del territorio, perché i giochi sono ancora aperti”.