Tra cori, applausi e fischi: il duello tra Falchi e Zambini

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Faccia a faccia. Ancora una volta. La Casa del Popolo di Querceto ha fatto registrare il tutto esaurito per il tanto atteso confronto tra i candidati sindaco Lorenzo Zambini (Pd) e Lorenzo Falchi (Sinistra Italiana-Per Sesto), andato in scena nella serata di martedì 14 giugno. Per motivi di ordine pubblico molte persone non sono state fatte entrare nella sala e così hanno dovuto seguire la sfida dal giardino.

L’evento, organizzato da La Nazione, è stato moderato dal direttore Pierfrancesco De Robertis. Un appuntamento importante, arrivato in un momento di massima tensione fra gli schieramenti. I toni della campagna elettorale, già duri, si sono accesi ancor di più negli ultimi dieci giorni tra “battaglie” verbali sui social network, comunicati stampa e dichiarazioni in radio e in televisione.

Tornando al faccia a faccia, Zambini e Falchi hanno risposto ad una serie di domande su diversi temi con lo stesso tempo a disposizione, tre minuti. Non sono mancate le domande dal pubblico, così come i cori da stadio a favore e contro i candidati.

E’ stata un campagna elettorale particolare perché viene dopo un anno di commissariamento e dopo un anno di fortissime tensioni nel Pd – ha detto Lorenzo Zambini -. Si parte da una frattura che si è ripercossa sulla città. La questione del termovalorizzatore è stata centrale durante la campagna elettorale, mentre le altre tematiche sono state messe in secondo piano. Ho cercato di avere un tono di normalità, voglio che Sesto torni a vivere la politica in maniera tranquilla e serena. Forse questo non ha pagato nella prima parte di campagna.

Il primo punto di un politico è costruire la fiducia con i propri cittadini. Sul termovalorizzatore si è creato un referendum. Se mi si chiede se voglio o no l’opera a Case Passerini, dico di no. L’amministrazione Gianassi, di cui Falchi era parte integrante, ha autorizzato l’opera e la localizzazione a Case Passerini. Nel 2009 Gianassi diede dell’idiota a chi provava a spostare l’impianto da quella zona. Un sindaco o ha gli atti per fermare l’opera o parla al vento. Falchi dice che sosterrà i ricorsi presentati al Tar, ma non so se è a conoscenza del fatto che l’udienza è fissata per il 12 luglio. I tempi per presentare i ricorsi sono finiti.

Scopriamo ora che il territorio è saturo di opere, ma lo sapevamo già in passato. Quando Falchi ha votato il programma di Gianassi, dov’era? Si era addormentato? In consiglio comunale Falchi avrà coloro che hanno sfiduciato l’ultima amministrazione. In politica non si riparte da zero. Dobbiamo agire sul riscaldamento e sul traffico per diminuire l’inquinamento. Non dobbiamo inventarci frasi populiste.

L’aeroporto? Abbiamo perso trent’anni di dibattito su questa questione. Abbiamo segnalato forti criticità su questa opera perché impatta sul suolo e confligge col Polo scientifico. Durante la nostra breve amministrazione abbiamo fatto una serie di osservazioni che abbiamo inviato alla Regione, la quale ha poi girato le osservazioni al Ministero dell’Ambiente. Siamo ancora in attesa delle risposte. Chi amministra un Comune dovrà stare su tutti i tavoli, ma senza avere un atteggiamento da pasdaran.

Cosa farò nei primi cento giorni di governo? Prima di tutto dico che su la Lucciola, Falchi è straordinario perché la voleva vendere. Per prima cosa chiamerò in palazzo comunale gli abitanti del PL1-PL13 che si trovano in una condizione che non si meritano. Poi farò un censimento per quanto riguarda le barriere architettoniche. In più voglio riportare i mezzi pubblici a Colonnata e a Querceto che qualcun altro ha tolto.

Tramvia in centro? E’ stato finanziato il progetto per farla arrivare al Polo. Se sarò sindaco sarò su tutti i tavoli per avvicinarla al centro. Quel luogo deve ritrovare aggregazione sociale.

La Lucciola e Palazzo Pretorio devono tornare a disposizione della città. Un altro luogo importante è la biblioteca che, però, ha portato fuori dal centro importanti funzioni. Vogliamo chea Sesto il commercio rifiorisca perchè anche investire sul nostro territorio diverrebbe un problema.

La Fiera di Primavera? Sembrava un centro commerciale per come era organizzata. Dobbiamo puntare più ad esaltare le qualità del territorio. 

La questione lavoro? Dobbiamo semplificare le regole. Non dobbiamo guardare a realtà lontane come la Germania. Basta guardare Comuni vicini come Calenzano.

Come ricomporre il clima di solidarietà per governare Sesto? Ho vissuta la frattura con grossa sofferenza. Dopo la campagna ci sarà bisogno di una riflessione e di una ricucitura. Su molte questioni si è tentato di rinnegare tanti anni di governo“.

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Paura di essere troppo ottimisti? Non stiamo subendo nessun complesso di rimonta – ha dichiarato Lorenzo Falchi -. Abbiamo ottenuto un ottimo risultato al primo turno, ma percepivamo durante la campagna elettorale la passione. Le iniziative sono state molto partecipate. Abbiamo fatto delle proposte concrete per il futuro di Sesto.

Voglio fare un gioco stasera: contiamo quante volte il mio sfidante dice il nome Gianni Gianassi. A Zambini lasciamo la discussione sul passato, sui complotti e sui magheggi, io vi parlo del futuro.

Rischio di fare fare la fine di Pizzarotti a Parma? L’inceneritore di Parma era già costruito. Mi concentrerei, piuttosto, su quello di Selvapiana. Una decisione politica ha fatto sì che l’inceneritore fosse bloccato. Farà una grande differenza avere un sindaco che proverà a fare di tutto per fermare la realizzazione dell’inceneritore. E’ un impegno che voglio portare avanti. L’Enac, per esempio, ci dice che la ciminiera dell’inceneritore è 23 metri sopra la soglia di pericolo legata alle curve di discesa dei voli del nuovo aeroporto. Sappiamo che è una battaglia difficile, ma non vogliamo arretrare di un millimetro. Quando il piano interprovinciale dei rifiuti fu presentato in consiglio provinciale, io ero segretario di Sel e votai contro il piano. In più ricordo che nel 2012 fu il Comune di Sesto a bloccare l’iter autorizzativo per la realizzazione dell’inceneritore. Inserire un’altra infrastruttura così impattante nella piana è sbagliato, la zona è già satura. 

Abbiamo bisogno di riqualificare il nostro territorio, fare interventi che vadano nella direzione del Parco della piana. Ci deve essere un’area nella quale non bisogna costruire altre opere impattanti. Siamo arrivati ad un punto oltre il quale non si può andare. Bisogna pensare ad un modello di sviluppo diverso. Per quanto riguarda l’aeroporto è necessario pensare a Pisa.

L’aeroporto? Si sente dire che è già tutto deciso, ma io credo all’opposto. Ci sono degli elementi tecnici e amministrativi su cui il Comune di Sesto potrà fare una battaglia. Al momento dell’adozione in Consiglio Regionale della variante al Pit che ha riscritto gli elementi urbanistici del Comune di Sesto sono state inserite delle salvaguardie della durata di tre anni e che scadranno a luglio 2016. La Regione non può fare finta di niente e dovrà chiedere un accordo di pianificazione al Comune di Sesto. Quando la Regione chiederà questo accordo, noi diremo di no. Non si tratta di fare il pasdaran, ma di fare gli interessi del nostro territorio. Sui tavoli ci si sta non con la testa china, ma con la schiena dritta.

Cosa farò nei primi cento giorni di governo? Primo: per quanto riguarda l’inceneritore richiesta di affiancamento ai ricorsi al Tar che il giudice può accogliere. Secondo: collaborazione con il Cnr per lo studio della qualità dell’aria. In più vogliamo riaprire Villa Solaria, chiusa da 15 mesi. Vogliamo lanciare una campagna di idee per riutilizzare alcuni spazi comunali ora chiusi come la Lucciola e Palazzo Pretorio. Vogliamo aprire un tavolo con le associazioni di categoria e i commercianti su ztl e parcheggi a pagamento. Il centro deve essere un luogo libero da auto. Via Gramsci non può essere la direttrice tra Firenze e Prato. Le idee non ci mancano.

La Fiera di Primavera? Bisogna fare iniziative di qualità. Per farle dovremo metterci d’accordo con le associazioni di categoria. Con la Fiera si portavano tantissime persone in piazza. In più ricordo che accanto al nostro comitato ha riaperto un locale storico, il Drunk. E’ bastato questo perché la sera si ricominciasse a sentire  qualche segno di vitalità. Queste attività vanno aiutate.

La questione del lavoro? Con il Jobs Act e i voucher il lavoro viene inteso come una merce, qualcosa che si compra in tabaccheria. Dobbiamo sostenere le aziende che investono come Eli Lilly, Ferragamo, Unicoop ed Esselunga. Ma dobbiamo stare vicini anche alle piccole-medie imprese. Abbiamo la fortuna di avere un tessuto produttivo diversificato.

Come ricomporre il clima di solidarietà per governare Sesto? E’ una questione centrale del dibattito politico. Il 63% di affluenza al primo turno è stata una percentuale bassa. Sono stato l’unico a sottolinearlo. Il sindaco e la giunta non possono non incontrare i cittadini. La prima cosa che chiederò alle persone della mia squadra di governo saranno passione, competenza e voglia di confrontarsi con la città”.

STEFANO NICCOLI

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