Le Mamme No Inceneritore rispondono a Taiti (Pd): “Le accuse di fascismo sono troppo”

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Mamme No Inceneritore

Clima sempre più acceso in questa campagna elettorale, soprattutto sul tema dell’inceneritore.

In mattinata Tamara Taiti, ex assessore nella giunta Biagiotti e candidata consigliera del Partito Democratico, ha scritto un duro post sul proprio profilo Facebook contro le Mamme No Inceneritore: “Se queste “mamme” credono di fare il bene dei loro figli e della comunità nella quale vivono si sbagliano di grosso! Prima di tutto vedere questi bambinelli trasportati come bandiere di una verità assoluta mi fa sobbalzare ogni volta. Sono mamma anch’io ma non ho mai usato mio figlio per le battaglie nelle quali credo e mi impegno. Per fortuna lui è cresciuto diverso da me, spesso discutiamo, ci accaloriamo ma sempre nel rispetto e nella comprensione reciproca. Soprattutto con l’idea che non esiste una verità assoluta e le soluzioni di problemi complessi sono complesse e non si affrontano con atteggiamenti talebani. Seconda cosa mi fanno molta paura la faziosità e la violenza con cui queste mamme ti parlano, anzi ti urlano, impedendoti di rispondere e minacciando violenza se non si realizzerà la loro volontà…a casa mia questa roba si chiama fascismo“.

Vi riportiamo la risposta delle Mamme No Inceneritore:

Pensavamo di aver letto tutto durante questa campagna elettorale. Abbiamo visto e letto cose incredibili, decisamente fuori dalle righe, ma mai avremmo pensato di essere accusate di fascismo! Questo è veramente troppo. A Tamara Taiti, esponente locale del Partito Democratico, mandiamo un invito a studiare la storia del nostro paese e a studiare il significato della parola fascismo e di quali azioni si possano definire fasciste.

Noi crediamo fermamente che, quando chi rappresenta un partito politico, che da circa 20 anni governa un territorio, accusa di fascismo i propri cittadini, che chiedono un confronto pubblico e democratico, si stia raggiungendo davvero il colmo del non-sense.

Ricordiamo poi a Tamara Taiti che la legge comunitaria e nazionale prevederebbe che la Valutazione di Impatto Ambientale considerasse l’opzione zero e verificasse le alternative alla costruzione dell’impianto, classificato come industria insalubre. Questo non è stato fatto. Ci si è mossi all’interno di una scelta precostituita, divulgando informazioni falsamente rassicuranti e nascondendo i problemi. Infine che i governanti dovrebbero rappresentare TUTTI i cittadini e non solo quelli che li hanno votati (cosa che non viene fatta). Sull’uso strumentale dei nostri figli non abbiamo paura di rispondere: i nostri figli stanno crescendo felici e orgogliosi di avere dei genitori che lottano per la loro salute, il loro benessere e il loro futuro. Dopotutto anche a scuola si insegna che il riciclo e la differenziata sono delle buone pratiche. Infine ci teniamo a dire che molte di noi hanno discusso negli anni, quando erano bambini, contro e/o con i propri genitori e magari hanno preso anche strade e posizioni radicalmente diverse… beh oggi queste due generazioni hanno sicuramente una cosa in comune e che condividono: il no al fascismo e il no all’inceneritore.

PS: ricordiamo che noi stiamo ancora aspettando da 2 anni dalla Regione Toscana, dal Comune di Firenze e dalla Città Metropolitana un invito a un tavolo tecnico di confronto per valutare tutte le alternative possibili”.

 

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