Di Carlo (Querceto Calcio) a TS: “Vincere lo scudetto non ha paragoni. Non sbagliamo un colpo”

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Ci sono imprese destinate ad entrare nella storia. Quella del Querceto calcio è sicuramente una di queste. Domenica 19 giugno, infatti, la squadra del presidente Luciano Bartolini si è laureata campione d’Italia Aics per la prima volta nella sua storia. A Tonezza del Cimone in provincia di Vicenza i ragazzi allenati da Christian Rosi hanno battuto in una finale al cardiopalma il Lecce per 4-3. Decisivi i gol di Pietro Traversi, Niccolò Baronti, Alessio Remorini e Manuele Megli.

Gli arcieri – questo il soprannome dei giocatori del Querceto – hanno fatto incetta anche di riconoscimenti personali. Claudio Ferri è stato premiato come capocannoniere (sei reti), mentre Pietro Traversi è risultato il miglior giocatore del torneo.

Lo scudetto arriva un anno dopo la vittoria della Coppa Italia contro Marginone Lucca. Tuttosesto.net ha intervistato uno dei calciatori del Querceto: Maurizio Di Carlo.

Querceto campione d’Italia. Sembra una boutade e invece è una realtà. L’inno di Mameli, la premiazione: cosa hai provato e cosa hanno provato i tuoi compagni?
Cantare l’inno di Mameli prima della finale è già successo tre volte su quattro partecipazioni. Questa squadra è piena di amici che si ritrovano anche al di fuori del campo di calcio. Cantare a squarciagola l’inno italiano è sempre una bella emozione perché rappresenti in quel momento un pezzo di storia d’Italia, in questo caso sportiva, che vai poi a scrivere. Ma quando abbiamo alzato la coppa dello scudetto, ho visto gente piangere, compagni, tifosi ed io per primo. La tensione accumulata va scaricata in qualche modo, ma la gioia di vincere finalmente uno scudetto non ha paragoni e dopo, infatti, tutti a danzare, ballare e cantare”.

Come era organizzato il girone finale? Com’è andata?
Hanno aderito alla manifestazione otto squadre campionesse regionali in carica, più la detentrice dello scudetto italiano. Le formazioni erano divise in tre gironi e quando due squadre si scontravano, quella che riposava effettuava un triangolare con chi riposava negli altri gironi.
Girone A: Querceto Firenze, Corsano Lecce e Arluno Milano. Questi i risultati: Milano-Lecce 2-3; Lecce – Querceto 0-3; Querceto-Milano 3 – 1.
Girone B: Red Devils Genova, Massenza Parma, Vigardolo Vicenza. Questi i risultati: Parma Genova 3-0; Vigardolo-Parma 1-3; Vigardolo- Genova 2-0.
Girone C: Architetti Roma, Fornaci Blue Novara, Botafogo Vicenza. Questi i risultati: Roma-Botafogo Vicenza 0-0; Novara-Roma 1-1; Botafogo Vicenza-Novara 2 – 2.
I triangolari erano suddivisi in modo che si stabilisse una classifica interna che dava tre punti al primo classificato, due punti al secondo classificato e un punto al terzo classificato.
Girone A: Milano-Roma 0-0; Roma-Parma 3-0; Parma-Milano 0-3. Classifica: Milano 5, Roma 4, Parma 0.
Girone B: Botafogo Vi-Genova 0-0 (3-4 d.c.r.); Lecce-Genova 2-1; Lecce-Botafogo Vi 0-1. Classifica: Botafogo Vi 5, Lecce 3, Genova 1.
Girone C: Querceto-Novara 2-0; Vigardolo Vi-Querceto 0-0; Novara-Vigardolo Vi 1-0. Classifica: Querceto 4, Novara 3, Vigardolo Vi 2.
Alla fine di questi risultati di partite secche e triangolari è risultata la seguente classifica finale nel ranking dove si qualificano le prime tre di ogni girone più la miglior seconda:
Querceto 9, Parma 7, Lecce e Botafogo Vi 5, Novara, Vigardolo Vi e Roma 4, Milano 3, Genova 1.
Sono passati alle semifinali, quindi, Querceto, Parma, Botafogo Vi e Lecce.
 Semifinali: Querceto-Botafogo 5-1 e Lecce-Parma 5-4 ai calci di rigore.
Finalissima contro Lecce finita 4 a 3 per noi con reti di Pietro Traversi, Niccolò Baronti, Alessio Remorini e Manuele Megli“.

L’anno scorso la Coppa Italia, ora lo scudetto. Qual è il segreto di questo gruppo?
Dopo la vittoria della Coppa Italia, in cui eravamo partiti con l’obiettivo di svolgere la competizione finché le gambe avrebbero retto, questo scudetto, dopo la finale regionale al cardiopalma contro il San Frediano (LEGGI QUI), era il nostro principale obiettivo. Dopo il secondo posto al provinciale, unico nostro rimpianto quest’anno che poteva permetterci di agguantare il “triplete”, con il regionale e il nazionale abbiamo trionfato grazie al consolidamento del gruppo basato su sacrificio e compattezza di tutti, classe individuale di alcuni e fantasia di altri. Quando parti per queste spedizioni con più di cinquanta persone, trovi sia lo svago che il divertimento, quando poi c’è da combattere e scendere in campo si pensa solo a quello e questa squadra ha dimostrato che quando c’è da fare sul serio, non sbaglia un colpo”.

Qual è il tuo ruolo nella squadra?
Sono quello che rompe le scatole al gruppo (inizialmente Di Carlo ha utilizzato un termine più colorito, ndr). Hai presente quando c’è la zanzarina che ti ricorda le cose da fare, gli impegni da mantenere, ti avvisa di ciò che va ultimato? Ecco, io grazie alla mia agendina quercetana personale, cerco di far quadrare i paletti imposti dall’organizzazione di una società sportiva, perché il buon Luciano (Bartolini, il presidente, ndr) me lo chiese dieci anni fa ed io, per riconoscenza a lui e alla casa del popolo di Querceto e per il bene che voglio ai miei compagni di squadra, cerco di far bene il mio compito solo per vederli sorridere e scherzare in una realtà che ha come prima importanza il divertimento e lo svago. Naturalmente se c’è qualche malumore preferirei subito approfondirlo e risolverlo. Ma oltre a fare il team manager, voglio ancora giocare, divertirmi e vincere sul campo. D’esempio, ti dico che non abbiamo avuto il tempo di festeggiare che subito è arrivata la mail di programmazione al prossimo campionato regionale che inizierà ad ottobre. Qui non si riposa mai”.

Quanto è importante la Casa del Popolo per i vostri successi?
La Casa del Popolo è la nostra ‘MAMMA RAI’: senza di lei, si va da poche parti. Ringraziamo il presidente Simone Cresci e chi c’è dietro di lui: Lucia, Anna, il bar, la pizzeria, i volontari e tutti gli altri per cui mi scuso se non posso elencarli tutti, che ci sopportano e si sacrificano per questa truppa affamata di vittorie, truppa piena di giocatori, dirigenti e tifosi U.Q (Ultras Querceto, ndr)”.

Potrebbe sembrare fuori luogo ma devo farti qualche domanda sui singoli. Ti faccio qualche nome: Ferri, Traversi, Nocchi, Bartolini, i tifosi.
Dei nomi che mi hai fatto posso dirti che da quando c’è lui, Pietro Traversi, abbiamo vinto a livello nazionale. E’ un giocatore che sposta gli equilibri, salta l’uomo e va via, puro assist man e acchiappa rigori. Il suo lavoro, soprattutto a queste finali nazionali è stato concluso alla perfezione dal nostro bomber, Claudio Ferri, che oltre ad essere capocannoniere del provinciale e di questa rassegna scudettata, è il vero finalizzatore della compagnia. Ma oltre a lui vorrei rammentare chi ha tirato la carretta, anche malconcio, a queste finali: Francesco Tarli, Niccolò Baronti, Marco Collini, Alessandro Sandre, Alessio Remorini, Alberto Martinelli e Manuele Megli. Hanno fatto del nostro centrocampo il vero fulcro di creatività e fantasia. Grazie, poi, ai quei due là davanti è stato possibile raggiungere il traguardo. Ricordo, inoltre, che la difesa ha subìto solo due gol e su rigore peraltro In più ricordo che la panchina è stata una succursale dei nostri tifosi in tribuna, sempre in campo ad esultare e sempre in trepidazione ad ogni azione.

Sandro Nocchi non ha bisogno di presentazioni, alla venerda età di 53 anni è diventato il più anziano giocatore ad aver calcato un campo di calcio alla fase nazionale AICS, e soprattutto da vincitore, e se li merita tutti i complimenti perché è sempre davanti a tirare il gruppo quando c’è da sudare e sempre presente nei momenti di difficoltà. La fascia di capitano nella terza partita contro Novara e poi Vigardolo Vicenza lo hanno fatto commuovere e tornare bambino. Il nostro Discobolo, nonostante il ginocchio operato l’anno scorso, non tramonterà mai.

Luciano Bartolini l’anno scorso non potette essere presente per motivi familiari. Negli anni precedenti visse direttamente le brucianti sconfitte in finale nel 2013 e ai gironi nel 2014, per questo si mortificava dentro di sé perché ad ogni spedizione andava via con le lacrime di dolore sportivo. Quest’anno, finalmente, abbiamo visto le sue lacrime di gioia. E’ il presidente dello scudetto quercetano, è il presidente dei trofei mai vinti a Querceto ed è l’unico vero motore, cuore e polmone che permette a questa squadra di esistere e divertire. Noi tutti non potremo mai ringraziare abbastanza il presidente.

Capitolo U.Q, i nostri tifosi. Alba Adriatica e Lignano Sabbiadoro non avevano mai visto così tanti ragazzi al seguito di una squadra amatoriale. Quest’anno a Tonezza del Cimone si è avuta la conferma che la vera realtà quercetana sono loro e non la squadra. Sempre in prima fila questi ragazzi, sempre a sacrificarsi e a dedicarsi a noi per un fumogeno, una coreografia, uno stendardo, uno striscione; sotto l’acqua e altre volte anche sotto la neve, oppure sotto il sole di trentacinque gradi di Lignano o di mille metri di altezza quest’anno. Questi ineguagliabili cinquanta personaggi unici e folcloristici, hanno dato un valore a questa squadra. Da quando gli ultras sono nati cinque anni fa non hanno fatto altro che perdere la voce ad ogni gara e addirittura essere presenti agli allenamenti prima di ogni partita importante. I loro cori e canti, che ho fatto imparare anche alla mia bambina, li ricorderemo sempre e comunque. E personalmente non smetterò mai di ringraziarli”.

Ultras Querceto 1

Ultras Querceto

Quali sono prossimi obiettivi della squadra?
Il primo obiettivo che si presenta in programma sarà la Supercoppa Italiana da giocare contro la vincente della Coppa Italia di quest’anno e cioè la squadra degli “Architetti ROMA”. Sarà la prima edizione. L’anno scorso non era ancora in programma altrimenti l’avremmo giocata contro i campioni d’Italia del Botafogo Vicenza essendo noi vincitori della Coppa Italia 2015. Poi ci saranno subito i regionali dal 7 ottobre e lì dovremmo riconfermarci da campioni uscenti. Il campionato Provinciale a seguire terminerà a maggio 2017 e a Querceto manca ormai dall’edizione 2013-14, quindi vorremmo riportare a Sesto Fiorentino il titolo di Firenze. Ora ci riposiamo e ci godiamo questo successo che alcuni devono ancora realizzare. Magari, appena vedremo su quella maglia gloriosa, il tricolore frutto di sangue e sudore, capiremo una volta per tutte ciò che abbiamo conquistato. E sarà solo quello il momento per acquisire definitivamente la maturità necessaria per avere la continuità di questi successi perché sarà una spinta in più per gli avversari giocare contro una squadra con lo scudetto sul petto, ma sarà per noi motivo di orgoglio, mostrarlo, onorarlo e difenderlo a tutti i costi”.

Questa la rosa e lo staff tecnico del Querceto campione d’Italia Aics: Francesco Chessa, Alessandro Lizzo, Manuel Amanatini, Luca Traversi. Francesco Tellini, Lorenzo Bencini, Stefano Antimi, Andrea Zuffanelli, Alessandro Sandre, Francesco Tarli, Alessio Remorini, Marco Ninchieri, Pietro Traversi, Alberto Martinelli, Simone Baldi, Marco Collini, Manuele Megli, Duccio Marini, Maurizio Di Carlo, Claudio Ferri, Daniele Baldassarri, Niccolò Baronti, Sandro Nocchi, Tommaso Reale, Alessandro Innocenti, Duccio Morettini, Primo Roberto Cappelletti, Lorenzo Massimiliani, Leonardo Muccio, Samuele Figlioli, Christian Rosi, Luciano Bartolini.

LINK: VIDEO – Il Querceto Calcio festeggia lo scudetto

STEFANO NICCOLI

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