Sono le 21.06 quando Sara Martini dà il via al nuovo Consiglio comunale di Sesto Fiorentino ricordando l’importanza riacquisita dalla politica dopo un anno di commissariamento prefettizio. Il sindaco Lorenzo Falchi, giacca grigia e cravatta rossa, è visibilmente emozionato. La saletta 5 maggio è tutta esaurita e tra i presenti c’è anche il commissario Antonio Lucio Garufi, accolto da un caloroso applauso da consiglieri, assessori e pubblico. Chi non trova posto nell’aula, invece, si sistema nel giardino dell’ex biblioteca Fratti, dov’è posizionato un maxischermo per la diretta. Nella folla ci sono anche i comitati “No Aeroporto” e “No Inceneritore”.
La prima decisione della seduta riguarda l’elezione del presidente del Consiglio comunale, incarico che viene affidato, grazie ai quindici voti della maggioranza, a Ivan Moscardi di Sinistra Italiana. “Ringrazio tutti, chi mi ha dato fiducia e chi no, questa è la democrazia. Sarò il presidente di tutti”, dice Moscardi. Nell’ufficio di presidenza entrano anche Vanna Rogai di Per Sesto e Serena Terzani di Sesto Bene Comune. Mancano pochi minuti alle 22, invece, quando Lorenzo Falchi giura sulla Costituzione autografata da Nilde Iotti.
“Non nego la mia emozione. Il 5 e il 19 giugno i sestesi hanno espresso un concetto chiaro: io conto, io voglio scegliere – ha detto Falchi durante la presentazione delle linee programmatiche di governo -. Il voto mi carica di grande soddisfazione, ma mi dà anche una grande responsabilità. Non deve mai mancare il dialogo. Vorrei mettere l’accento sull’affluenza alle urne che è stata bassa. Questo, ormai, è un fenomeno che pervade tutta Italia, ma siamo cittadini di Sesto Fiorentino, una città con una forte tradizione di partecipazione e di democrazia. Bisogna riannodare i fili tra cittadini e Comune. Le sfide che ha davanti la nostra città sono molto grandi e non mi riferisco solo quelle relative alle opere pubbliche. Come diceva Enrico Berlinguer, ‘noi siamo convinti che il mondo, anche questo terribile, intricato mondo di oggi può essere conosciuto, interpretato, trasformato, e messo al servizio dell’uomo, del suo benessere, della sua felicità’. Siamo arrivati al voto dopo un periodo difficile di commissariamento, ma nonostante ciò abbiamo visto una grande mobilitazione di uomini e donne. Sesto si merita più rispetto a quello che altri avevano programmato per il nostro territorio, Sesto ha deciso di avere le istituzioni dalla propria parte e di provare a cambiare il futuro. Siamo sempre stati chiari: le battaglie saranno difficili, per questo abbiamo il bisogno di tutti per affrontarle e provare a vincerle. Non combattere le battaglie contro inceneritore e aeroporto vorrebbe dire tradire il nostro mandato politico. Su questi temi non faremo mai un passo indietro, nemmeno per prendere la rincorsa (citazione di origine incerta, ma probabilmente riconducibile a Che Guevara, ndr). Per portare avanti un tipo di sviluppo diverso della piana, mi permetto di avanzare una proposta: perché il Consiglio comunale non promuove una commissione consiliare speciale su inceneritore e aeroporto e sul progetto del parco della piana? Una commissione la cui presidenza venga affidata ad un membro dell’opposizione”.
Oltre alle due grandi opere della piana, Lorenzo Falchi ha rivisitato tutti i punti del suo programma: dalla riqualificazione del centro ai problemi occupazionali, dalla riapertura del museo di Doccia alla Richard Ginori, dalla mobilità alle politiche della casa e della famiglia, dallo sport alla solidarietà.
La partecipazione dei cittadini alla campagna elettorale e anche alla prima seduta del nuovo Consiglio comunale dimostra il ritrovato interesse dei sestesi per la politica. Un fatto positivo. Ai politici seduti nella saletta 5 Maggio la responsabilità di far sì che non si tratti di un fuoco di paglia.
STEFANO NICCOLI