Nella Piana fiorentina potrebbe nascere presto una rete di centraline per il monitoraggio
diffuso della qualità dell’aria. E’ questo il progetto varato dal comitato Mamme no inceneritore, che ha raccolto 5.900 euro sui 15mila fissati come obiettivo grazie al crowdfunding, e che si propone di studiare l’inquinamento atmosferico della Piana
dopo che le stazioni di rilevamento Arpat di Campi Bisenzio, Sesto Fiorentino e Calenzano sono state dismesse nel 2010.
La campagna di crowdfunding terminerà ai primi di settembre, con l’auspicio di avere le prime centraline validate e posizionate per la prossima stagione invernale. Verrà rilevato
un ampio spettro di inquinanti, tra cui particolato pm2.5, pm10 e macro-inquinanti, come gli ossidi di azoto. In prospettiva verranno monitorati anche i microinquinanti come Ipa e metalli pesanti, nonché acque superficiali e terreni.
Partners dell’iniziativa sono le associazioni Ninux Firenze e Fablab Firenze per la parte tecnico-informatica, e la “Società per l’Epidemiologia e la Prevenzione Giulio A. Maccacaro” per il supporto tecnico sul rilevamento e per le indagini epidemiologiche.
Ansa