“Dopo la Tav è la volta dell’inceneritore, ora aspettiamo lo stop per l’aeroporto e il tris è servito. Come nel gioco dell’oca l’iter delle infrastrutture in Toscana arriva all’ultima casella e ritorna al punto di partenza”. E’ la dura reazione di Giovanni Ronchi, responsabile infrastrutture e ambiente della segreteria Cisl di Firenze e Prato, alle notizie, che paiono confermate, di un nuovo pesante stop alla realizzazione del termovalorizzatore di Case Passerini, per un intoppo burocratico.
“La politica della Toscana si sta rivelando incapace di portare in fondo le decisioni già prese” dice Ronchi. “Evidentemente per i partiti politici e le istituzioni tutto va bene così, non c’è bisogno di nulla di nuovo e di più. La massima aspirazione pare essere il mantenimento dello status quo. Non importa se poi il conto lo pagheranno i cittadini, che avranno meno treni e aumenti della tariffa dei rifiuti, maggiorata dall’uso delle discariche locali e di altre regioni quando non di altri paesi, e dalle relative penali. Per la Cisl neanche un euro in più devono pagare i cittadini per l’insipienza di una politica incapace di decidere. E meno male che era il sindacato a bloccare il paese“.
Cisl Toscana