L’amore e’ più forte anche
della freddezza che ci vuole per vincere un’Olimpiade. Ne sa
qualcosa Niccolo’ Campriani, fenomeno del tiro a segno azzurro
che nella gara di carabina a terra 50 metri voleva migliorare
l’ottavo posto della finale dei Giochi di Londra e a un certo
punto della gara ha perfino cullato sogni di medaglia. E invece
alla fine ha fatto solo un piccolo passo in avanti che l’ha
portato in settima posizione, secondo degli eliminati della
sfida conclusiva.
Potrebbe perfino andargli bene (“questa – ricorda – e’ la mia
terza specialita’, quella in cui mi alleno di meno”), ma il punto
non e’ questo: oggi Campriani avrebbe potuto fare meglio (“in
prova ero stato fantastico”) pero’ per sua stessa ammissione era
a terra non solo a causa della posizione da tenere in gara ma
anche per via delle emozioni che lo avevano “prosciugato” ieri
durante la finale della fidanzata-collega Petra Zublasing,
quarta nella ‘3 posizioni’ dopo aver perso oro o argento al
terzultimo tiro.
Cosi’ Campriani sottolinea nel dopo gara che a condizionarlo
nella sfida a otto per il titolo olimpico di oggi, in cui
l’altro azzurro Marco De Nicolo ha ottenuto un ottimo sesto
posto (“tutti vorrebbero fare di meglio, ma sono felice anche
cosi'”), non e’ stato il 9.8 con cui ha cominciato: “Ero a terra
non solo per via della gara ma anche per la finale di Petra”. La
passione amorosa fa di questi scherzi se il coinvolgimento, come
nel caso di ‘Nicco’ e Petra, e’ totale: ieri l’azzurra aveva
sdrammatizzato sulla medaglia persa per un soffio dicendo che
“vorra’ dire che saro’ piu’ fortunata in amore”, oggi il suo
ragazzo, laureato in ingegneria come lei, ancora si rammarica.
“Peccato, io non sarei capace di una rimonta come quella che ha
fatto lei con i tiri in piedi – dice Campriani -. Il
coinvolgimento emotivo e’ stato tanto, e dopo le emozioni
vissute, oggi non avevo difese contro i pensieri negativi. Non
ero piu’ lo stesso. Qui sto vivendo delle vere e proprie montagne
russe emozionali e arrivero’ alla finale per me piu’ importante,
quella di domenica nella carabina tre posizioni, ‘prosciugato’
da quattro gare: le mie e quelle di Petra”.
Ma quell’appuntamento il fiorentino non lo vuole
assolutamente sbagliare, visto che ha l’obiettivo preciso di
ripetere Londra dove vinse l’oro. L’importante sara’ ritrovare la
giusta concentrazione. “Ma anche – aggiunge Campriani – evitare
di fare troppo bene in prova e non in gara. Oggi mi ha dato
fastidio anche la presentazione troppo lunga di noi finalisti”.
Per non parlare della musica durante la gara, che i tiratori non
dovrebbero sentire avendo il paraorecchi ma che in realta’ li
disturba quasi come la regola del ‘ripartire da zero’ introdotta
dopo Londra 2012. Ma su tutto vince l’amore. Anche per questo
Niccolo’ sogna un altro oro da dedicare alla sua Petra.
della freddezza che ci vuole per vincere un’Olimpiade. Ne sa
qualcosa Niccolo’ Campriani, fenomeno del tiro a segno azzurro
che nella gara di carabina a terra 50 metri voleva migliorare
l’ottavo posto della finale dei Giochi di Londra e a un certo
punto della gara ha perfino cullato sogni di medaglia. E invece
alla fine ha fatto solo un piccolo passo in avanti che l’ha
portato in settima posizione, secondo degli eliminati della
sfida conclusiva.
Potrebbe perfino andargli bene (“questa – ricorda – e’ la mia
terza specialita’, quella in cui mi alleno di meno”), ma il punto
non e’ questo: oggi Campriani avrebbe potuto fare meglio (“in
prova ero stato fantastico”) pero’ per sua stessa ammissione era
a terra non solo a causa della posizione da tenere in gara ma
anche per via delle emozioni che lo avevano “prosciugato” ieri
durante la finale della fidanzata-collega Petra Zublasing,
quarta nella ‘3 posizioni’ dopo aver perso oro o argento al
terzultimo tiro.
Cosi’ Campriani sottolinea nel dopo gara che a condizionarlo
nella sfida a otto per il titolo olimpico di oggi, in cui
l’altro azzurro Marco De Nicolo ha ottenuto un ottimo sesto
posto (“tutti vorrebbero fare di meglio, ma sono felice anche
cosi'”), non e’ stato il 9.8 con cui ha cominciato: “Ero a terra
non solo per via della gara ma anche per la finale di Petra”. La
passione amorosa fa di questi scherzi se il coinvolgimento, come
nel caso di ‘Nicco’ e Petra, e’ totale: ieri l’azzurra aveva
sdrammatizzato sulla medaglia persa per un soffio dicendo che
“vorra’ dire che saro’ piu’ fortunata in amore”, oggi il suo
ragazzo, laureato in ingegneria come lei, ancora si rammarica.
“Peccato, io non sarei capace di una rimonta come quella che ha
fatto lei con i tiri in piedi – dice Campriani -. Il
coinvolgimento emotivo e’ stato tanto, e dopo le emozioni
vissute, oggi non avevo difese contro i pensieri negativi. Non
ero piu’ lo stesso. Qui sto vivendo delle vere e proprie montagne
russe emozionali e arrivero’ alla finale per me piu’ importante,
quella di domenica nella carabina tre posizioni, ‘prosciugato’
da quattro gare: le mie e quelle di Petra”.
Ma quell’appuntamento il fiorentino non lo vuole
assolutamente sbagliare, visto che ha l’obiettivo preciso di
ripetere Londra dove vinse l’oro. L’importante sara’ ritrovare la
giusta concentrazione. “Ma anche – aggiunge Campriani – evitare
di fare troppo bene in prova e non in gara. Oggi mi ha dato
fastidio anche la presentazione troppo lunga di noi finalisti”.
Per non parlare della musica durante la gara, che i tiratori non
dovrebbero sentire avendo il paraorecchi ma che in realta’ li
disturba quasi come la regola del ‘ripartire da zero’ introdotta
dopo Londra 2012. Ma su tutto vince l’amore. Anche per questo
Niccolo’ sogna un altro oro da dedicare alla sua Petra.
ANSA