Inaugurata la Casa di donne a Sesto: ospiterà 6 donne in stato di disagio

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È stata inaugurata oggi a Sesto Fiorentino “Casa di donne”, la nuova struttura abitativa assistita finalizzata all’autonomia e al reinserimento sociale di donne sole e madri con figli. L’inaugurazione di “Casa di Donne” rientra tra le iniziative di sostegno alle politiche familiari per i cittadini italiani e immigrati in situazione di difficoltà che la Società della Salute (SdS) zona fiorentina nord ovest promuove sul proprio territorio.

Si tratta di un servizio pubblico a carico della Società della Salute che per la gestione ha stipulato una convenzione con la Diaconia Valdese Fiorentina, l’ente ecclesiastico la cui proposta progettuale, in seguito ad un avviso pubblico, è stata valutata dalla stessa SdS e ammessa al convenzionamento. Per la conduzione della struttura di accoglienza, la Diaconia Valdese Fiorentina, titolare del progetto, si avvarrà della collaborazione del Consorzio Martin Luther King di Firenze.

All’inaugurazione hanno preso parte il direttore della Società della Salute zona fiorentina nord ovest, Franco Doni, il sindaco di Sesto Fiorentino, Lorenzo Falchi e l’assessore alle Politiche Sociali, Camilla Sanquerin. “Si tratta di un servizio cosiddetto a bassa soglia – ha precisato Franco Doni, direttore della SdS nod ovest – in cui tutti i progetti sono creati intorno alla persona con l’obiettivo di dare una prospettiva alla persona stessa. L’accesso passa sempre attraverso i Servizi Sociali”.

Sesto Fiorentino come tutta l’area metropolitana – ha dichiarato il sindaco, Lorenzo Falchivive lo stesso tipo di problematiche a cui con iniziative come queste cerchiamo di dare risposte diversificate”.

Per la Diaconia Valdese Fiorentina, invece, erano presenti il presidente, Alessandro Sansone, il direttore Antonino Saponara e il responsabile Area Minori, Pietro Venè mentre per il Consorzio Martin Luther King di Firenze, il coordinatore Andrea Malpezzi.

“Casa di Donne” si trova in via Michelangelo 45, occupa una superficie di 220 mq oltre a garage e giardino con annesso lavanderia e può accogliere 6 donne eventualmente anche con figli fino ad un massimo di 12 posti letto. Aperta tutto l’anno, 24 ore su 24, la struttura dà ospitalità a donne che vivono in difficoltà economica, lavorativa o sociale, a volte con trascorsi di violenza che non consentono loro di condurre una vita autonoma.

In seguito a un progetto personalizzato elaborato dal Servizio Sociale Professionale della Società della Salute in accordo con gli operatori professionali della struttura, per ogni donna è previsto un percorso di autonomia, al termine del quale l’utente viene dimessa. L’accoglienza è fino a un massimo di 12 mesi. Ogni ospite avrà un educatore di riferimento che si occuperà del progetto educativo individualizzato (corsi di alfabetizzazione per donne straniere, gruppi di mutuo aiuto tra donne, mediazione scolastica e culturale, laboratori interni di cucina, pittura e canto) o dell’accoglienza al nucleo familiare con progetti di accompagnamento della donna all’inserimento e all’iscrizione dei minori a scuola o ad attività sportive e ricreative.

Una progettualità specifica riguarderà le proposte rivolte all’utenza che esce da situazioni di disagio abitativo. Nel caso vengano accolte donne in emergenza abitativa, sarà stipulato un accordo preliminare in cui vengono specificati i tempi di permanenza che l’utente s’impegna a rispettare affinché “Casa di donne” venga percepita come un progetto evolutivo di crescita personale. Le figure professionali coinvolte sono, oltre a un coordinatore, educatori professionali, animatori di comunità, psicologi, maestri e operatori con competenze in orientamento professionale.

Asl Toscana Centro

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