Luogo di culto islamico a Calenzano, Baratti (FI): “Bene che il Consiglio abbia bocciato la mozione di D’Elia”

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Continua a far discutere a Calenzano la richiesta d’apertura di un luogo per il culto islamico da parte del consigliere comunale del Movimento 5 Stelle, Americo D’Elia. Vi riportiamo il comunicato stampa di Daniele Baratti, capogruppo di Forza Italia:

La mozione presentata oltre che inutile rappresentava chiaramente un atto provocatorio e soprattutto si configurava come un atto privo del minimo fondamento giuridico.   Sono dunque lieto che insieme all’opposizione anche la maggioranza abbia bocciato la Mozione presentata dal Consigliere comunale d’Elia volta a richiedere al Comune di dare vita ad un centro di cultura islamica. Bene poi, che anche il Collega consigliere del Movimento 5 Stelle ne abbia preso le distanze esprimendo voto di astensione.

Esordisce così Daniele Baratti, Capogruppo di Forza Italia a Calenzano, tra i primi oggi pomeriggio ad avversare la Mozione presentata da D’Elia e poi bocciata da tutto il Consiglio Comunale. Il voto di astensione del collega consigliere del Movimento 5 Stelle dimostra, semmai ve ne fosse ancora bisogno, come la Mozione fosse oggettivamente insostenibile.

Come ovvio, il Comune non dispone, tra le sue potestà, quella di costruire o destinare propri immobili a luogo di culto.

La materia dei luoghi di culti non può essere banalizzata, è una materia particolarmente complicata e oggi argomento di discussione parlamentare esistendo numerosi disegni di legge, depositati alla Camera dei Deputati che demandano alle Regioni la potestà di autorizzare la realizzazione di nuovi edifici destinati a funzioni di culto, tra i quali un piano di insediamento degli edifici dedicati ai culti ammessi, che tenga conto del reale numero di immigrati regolari legalmente residenti sul proprio territorio e preveda l’indizione di referendum locali per l’approvazione di tali insediamenti da parte della popolazione del comune interessato. A tal riguardo semmai negli anni a venire si dovesse dar vita a Calenzano ad un luogo di culto, Forza Italia richiederà certamente lo svolgimento di un referendum popolare.

Pur tuttavia, cosa c’entra il Comune in tutto ciò? Non spetta al Comune Motu proprio provvedere alla realizzazione di un centro islamico che semmai dovrebbe essere realizzato con risorse proprie della comunità islamica.

Al riguardo, peraltro, non possono essere taciute le esigenze di sicurezza e ordine pubblico, che appaiono giustificate dalla ripetuta attività di indottrinamento, radicalizzazione e reclutamento svolta a partire dagli anni 1990 sul territorio italiano, presso alcuni centri culturali che si sono ispirati all’ultra fondamentalismo islamico e gestiti da persone condannate per diversi reati anche connessi al terrorismo internazionale.

Il centro islamico sarebbe, peraltro, secondo D’Elia, una pretesa avanzata, niente meno, che dai migranti economici che oggi Calenzano ospita? Da coloro che oggi si trovano in una condizione di piena clandestinità e di cui oltre il 90%, come ci indicano le statistiche, non hanno alcun diritto di asilo e pur nonostante godono di vitto ed alloggio? Si tratta di una pretesa francamente fuori luogo se teniamo conto del livello qualitativo di accoglienza che l’Italia grazie al contributo di cooperative ben foraggiate è in grado di offrire soprattutto se comparato con il livello di accoglienza prestato dagli altri paesi europei.

Insomma, quella del Consigliere d’elia, conclude Baratti, è una Mozione inutilmente provocatoria. Per questa ragione durante il Consiglio ho chiesto al Consigliere   di ritirare l’atto e di comunicare ai suoi amici migranti economici che gli hanno manifestato l’assoluta esigenza di avere un centro islamico a Calenzano di attivarsi secondo le procedure ordinarie. Riferiscano ai loro responsabili del loro desiderio e nel caso sia l’imam di Firenze a chiedere un incontro al Sindaco di Calenzano.

Se tutto questo dovesse avverarsi non mancherà la voce di Forza Italia per richiedere l’applicazione di regole severe e perentorie in materia di realizzazione di nuove moschee o centri islamici. Non potremo tacere: ne va della sicurezza dalla nostra Città e della nostra gente“.

 

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