Lo sviluppo non può più attendere. Firenze non può permetterselo. E una città dalla caratura internazionale come il capoluogo toscano non può permettersi un aeroporto a mezzo servizio. Inadeguato rispetto alle esigenze, inadatto ai flussi turistici, troppo spesso disutile nei confronti di chi voglia fare impresa. A chiedere a gran voce che si superi una fase di stallo inaccettabile – scrive La Nazione – è il mondo imprenditoriale toscano in un coro praticamente unanime anche alla luce del lunedì nero appena trascorso. Franco Marinoni, direttore generale Confcommercio Toscana, non ha dubbi. “Partiamo da una logica incontrovertibile – afferma –: Firenze merita un aeroporto all’altezza del suo blasone. Attenzione, non è una logica di campanile, ma un’esigenza reale della città e della regione. E’ per questo motivo che la tempistica, in situazioni come questa, non ha un valore secondario. Dunque il rimpallo delle responsabilità non è ammesso. Tra l’altro la crescita continua del terziario (i servizi, il turismo, il commercio) – insiste Marinoni – chiede a gran voce questa evoluzione. La Confcommercio continuerà quindi a dar voce agli imprenditori affinché chi deve decidere non attenda oltre”.
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