“Quando Ian Millman ci ha dato la disponibilità a collaborare realizzando un testo critico per il catalogo della mostra, ho pensato che un sogno stava diventando realtà e la sua partecipazione alla cerimonia inaugurale è stata la ciliegina sulla torta per tutto il progetto”, ha detto Emanuele Bardazzi, curatore de “La Vergine e la Femme Fatale” e collezionista che ha messo a disposizione la quasi totalità delle 300 opere esposte.
Il taglio del nastro dell’evento è stato affidato, domenica 26 marzo alle ore 11 presso il centro espositivo Antonio Berti di via Bernini, all’assessore alle pari opportunità del Comune di Sesto Fiorentino, Donatella Golini. Al suo fianco c’erano Bardazzi, Millman e tutto lo staff che ha reso possibile questo appuntamento culturale: Francesco Mariani, responsabile del gruppo la Soffitta Spazio delle Arti e presidente del Circolo Arci-Unione Operaia di Colonnata, coordinatore organizzativo, Giulia Ballerini, storica dell’arte e collaboratrice del progetto AltoBasso sin dalla prima edizione, Annalisa Proietti Cignitti, storica dell’arte e blogger romana, e Maria Donata Spadolini, storica dell’arte e conservatore delle collezioni storico artistiche della Fondazione Spadolini.
La mostra rappresenta la nuova grande proposta culturale della primavera sestese e rientra nel progetto AltoBasso giunto alla sua settima edizione che unisce in un solo evento i due locali espositivi della città: il centro Antonio Berti di via Bernini e La Soffitta Spazio delle Arti, storica galleria d’arte del Circolo Arci-Unione Operaia di Colonnata in piazza Rapisardi.
Ian Millman, ospite d’onore al taglio del nastro, è storico dell’arte e docente. E’ il principale esperto a livello internazionale di Georges de Feure. E’ autore della monografia Georges de Feure: maître du Symbolisme et de l’Art Nouveau, edita nel 1992. Ha curato importanti mostre retrospettive dell’artista a Saint-Germain-en-Laye, Amsterdam e Tokyo. Prima di occuparsi di de Feure è stato co-curatore della mostra Le symbolisme et la femme a Parigi nel 1986 per il centenario del Simbolismo. Londinese di nascita, attualmente vive tra Parigi e il Giappone.
Dopo aver visitato entrambe le location, Millman ha voluto sottolineare la qualità della collezione esposta: “E’ tutto molto ben curato – ha esordito –. Non c’è un solo pezzo che stoni e si vede l’attenzione massimale messa anche nella scelta delle cornici. Si nota la passione con cui è stato pensato l’allestimento. Indubbiamente, per la qualità delle opere, la quantità degli autori presenti, il modo in cui è esposta e le professionalità che hanno collaborato, è una mostra di livello internazionale ed è sorprendente che in una città piccola come Sesto Fiorentino si possa fare un’esposizione di questo tipo”.
Lo storico dell’arte inglese si è poi immerso nel clima di fine XIX secolo: “In queste opere grafiche emerge il dualismo fra la donna angelica e la femme fatale che è al centro delle rappresentazioni di quell’epoca. A quei tempi sono emerse tecniche grafiche nuove, come la litografia e la litografia a colori, che hanno affiancato le tecniche incisorie e gli artisti hanno cercato ognuno la soluzione più adatta a rappresentare le proprie qualità espressive. Con queste nuove soluzioni si è resa possibile una democratizzazione dell’arte. Infatti, non tutti potevano coprire i costi per acquistare le tele e gli strumenti per la pittura a olio. Invece l’uso della carta ha avviato un percorso artistico ben più economico e consentito una grande vitalità produttiva in tutta Europa. L’altra novità importante è stata la possibilità di fare immagini per riviste, giornali, manifesti e posters; il pubblicare opere su supporti di questo tipo ha generato negli artisti enormi stimoli a dare il meglio visto che le loro creazioni erano viste da una grande massa di persone e che potevano anche confrontarsi facilmente l’un con l’altro”.
Tornando al progetto de “La Vergine e la Femme Fatale”, Millman ha voluto rimarcare che “ciò che completa al meglio la mostra è il catalogo. Si tratta di un’opera veramente completa con saggi esaustivi, ottime riproduzioni e anche degli apparati assolutamente completi con oltre 100 biografie di artisti dell’epoca. E’ un eccellente testo di studio – ha concluso – su cui ci si può basare per fare delle ricerche su simbolismo e Art Nouveau”.
Una vera e propria “certificazione di garanzia” sulla qualità del volume che contiene saggi di Emanuele Bardazzi, Betrand Hugonnard-Roche, Annalisa Proietti Cignitti, Giulia Ballerini e dello stesso Ian Millman; le biografie sono state curate da Maria Donata Spadolini.
La mostra “La Vergine e la Femme Fatale”, ad ingresso gratuito, è visitabile sino al prossimo 28 maggio con i seguenti orari di apertura: 16-19 da martedì a sabato, 10-12 e 16- 19 la domenica, lunedì chiuso.
Per le scuole è possibile prenotare visite della mostra anche al di fuori dell’orario ufficiale di apertura contattando il numero 3356136979.
La Soffitta Spazio delle Arti