Aeroporto: Vespucci-Galilei, le regole della fusione

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Lunedì 9 febbraio i soci di Aeroporto di Firenze diranno sì alla fusione della spa in Sat ed il giorno dopo sarà la volta di Pisa e degli azionisti di Sat, chiamati ad approvare la fusione delle società di gestione del Vespucci e del Galilei per dar vita alla società unica dei due scali, Toscana Aeroporti. E nel progetto di fusione che avverrà incorporando Adf in Sat, le novità non mancano, ad iniziare dalla sede legale che sarà a Firenze.
La nascita della società unica avverrà sulla base del cambio di un’azione di Adf con 0,96 azioni di Sat ed il concambio diventerà operativo con la nascita formale della spa, prevista a maggio anche se il bilancio partirà dal primo gennaio 2015. Entro un mese dal varo di Toscana Aeroporti sarà indetta l’assemblea per la nomina del nuovo consiglio di amministrazione, allargato da 11 a 15 componenti, 9 dei quali andranno alla lista che avrà la maggioranza dei voti degli azionisti e quindi a Corporacion America. Il cda nominerà al suo interno il presidente, che andrà a Corporacion America, e potrà nominare fino a due vice-presidenti, modifica dello statuto pensata per dare voce alle diverse «anime» della spa, la fiorentina e la pisana. É prevista anche la figura dell’amministratore delegato (scontata la scelta di Gina Giani, ad del Galilei ed apprezzata dal gruppo Eurnekian) anche questa espressione dell’azionista di controllo, e le voci danno per certa la presidenza di Toscana Aeroporti a Marco Carrai, numero uno di Adf, una vicepresidenza a Roberto Naldi, rappresentante di Eurnekian in Europa e già presente nei cda di Sat e Adf, mentre la vicepresidenza pisana potrebbe andare o alla Camera di Commercio, azionista al 7% di Sat e presieduta dal presidente di Confindustria Toscana Pierfrancesco Pacini, o a Marco Filippeschi, che cumula le cariche di sindaco e presidente della Provincia e quindi rappresenta oltre il 17% delle azioni di Sat. Nel prospetto per gli azionisti è compresa la simulazione degli equilibri degli azionisti principali nella società unica, se non ci saranno acquisti rilevanti sul mercato: Corporacion America avrà il 51%, Ente Cassa di Risparmio di Firenze 6,5%, Sogim 5,8%, Regione Toscana 5%, Provincia di Pisa 4,9%, Fondazione Pisa 4,5%, Comune di Pisa 4,4%, Camera Commercio di Pisa 4,1%, Provincia di Livorno 1,2%, Comune di Firenze 1%. La nuova spa, come le due del Vespucci e del Galilei sarà quotata in Borsa e l’obiettivo è arrivare a 7,5 milioni di passeggeri a Pisa e 4,5 a Firenze, contro i circa 7 milioni di oggi sommando i due scali.
Ieri (lunedì 2 febbraio, ndr) il Consiglio comunale di Firenze ha dato il via libera alla delibera di fusione delle due società con anche il sì di Fratelli d’Italia nel centro destra e l’astensione di due consiglieri della sinistra Pd: “Non ci convince la pista di 2.400 metri a Firenze, soprattutto per il carico urbanistico che comporterebbe“, hanno detto Stefania Collesei e Cecilia Pezza.
E se per Adf il sì è scontato, la partita è più complessa a Pisa dove circolano appelli affinché Comune, Provincia, Camera di Commercio e Fondazione Pisa che insieme hanno il 34% dicano no alla fusione, fatto che la bloccherebbe dato che per la validità del sì servono i due terzi del capitale presente in assemblea (il Comitato piccoli azionisti di Sat ha inviato una lettera al neo Presidente della Repubblica Sergio Mattarella per un suo intervento affinché si «interrompa la frenesia con cui si vuole fondere» le due spa). Fondazione e Camera non hanno mai manifestato ostilità verso l’operazione e lo stesso Filippeschi ha molto ammorbidito i toni e il 10 febbraio basterà che uno degli azionisti pisani rilevanti non si presenti in assemblea per dare l’ok alla fusione, dato che il blocco del sì parte dal 58% di azioni (53% degli argentini e i 5% della Regione).

Fonte: Corriere Fiorentino

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