Nazione: aeroporto, Valutazione d’Impatto Ambientale entro la fine dell’anno

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Aeroporto di Firenze Peretola

E’ partito il conto alla rovescia. Per la valutazione di impatto ambientale di Peretola – scrive l’edizione odierna de La Nazione – ci sono, finalmente, date certe. Al termine dell’interlocuzione in corso tra il ministero dell’Ambiente e l’Enac (l’Ente nazionale per l’aviazione civile) – che è il soggetto proponente dell’ampliamento dell’aeroporto di Peretola, sul progetto di Toscana Aeroporti che è il concessionario a tempo – sarà formalizzata la decisione, già presa, di avvalersi della nuova normativa. Questo succederà entro il 20 settembre. Ovvero la prossima settimana sarà reso ufficiale il passaggio del procedimento di Via dalla vecchia alla nuova normativa, il decreto con cui, nel giugno scorso, il consiglio dei ministri ha recepito, su proposta del ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti, la nuova direttiva europea (del 2014) in materia di valutazione dell’impatto ambientale per la realizzazione delle grandi opere.

 

Un decreto in vigore dal 21 luglio, che è un passaggio cardine per sbloccare 21 miliardi di lavori, nel nostro Paese, solo per la realizzazione di opere di competenza dello Stato. Il provvedimento ha il merito di identificare tempi certi e più brevi, in linea con gli obiettivi europei per il completamento delle procedure di Via. E risulta fondamentale anche per il decollo del nuovo aeroporto di Firenze con la pista parallela convergente da 2.400 metri.

Si esce dunque dall’impasse che sinora ha tenuto in stallo il procedimento di Via: con il nuovo decreto vengono eliminati tanti elementi di dubbio presenti nella norma sin qui in vigore. Fra questi, la mai risolta questione sulla necessità di aver depositato il progetto definitivo (che Toscana Aeroporti ha fatto ma mai consegnato) per il completamento della valutazione di impatto ambientale per gli aeroporti, sebbene quasi tutte le Via sino a questo momento presentate siano state firmate sulla base di progetti preliminari. Il nuovo decreto toglie ogni dubbio: è sufficiente il masterplan. Il decreto – garantendo tempi certi alla procedura – serve a tagliare i tempi eccezionalmente lunghi che vicolano lo sviluppo del Paese, tenendo ferme al palo le grandi opere. Facendole invecchiare sulla carta. Tra i pregi della nuova normativa, il fatto che offrendo massime garanzie sull’impatto ambientale, chiuderà la strada ai ricorsi.
Da un’analisi della durata media delle procedure di competenza statale, si riscontrano tempi medi per la conclusione dei procedimenti di Via di circa tre anni, mentre per la verifica di assoggettabilità a Via sono necessari circa 11,4 mesi, tempi che rallentano l’iter valutativo dei progetti dovuto anche alla frammentazione delle competenze normative, regolamentari e amministrative tra Stato e Regioni.

 

 

(l’articolo integrale nel quotidiano in edicola)

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